Mattarella capo dell'opposizione: "Ho promulgato leggi che non condividevo". Chiaro il riferimento ai migranti. Il Cdx: "Sconcerto"
Poi attacca Rai Tele-Meloni e difende i giornali anti-governo
Sergio Mattarella
Mattarella: "Media 'cani da guardia' della democrazia"
Ormai è praticamente ufficiale: Sergio Mattarella è il vero capo dell'opposizione al governo Meloni. Dopo la nota ufficiale contro Elon Musk, amico della premier e di Matteo Salvini sui giudici da mandare via, ora - con un chiaro riferimento ai decreti dell'esecutivo sul tema immigrazione, il Capo dello Stato afferma: "Sì ho adottato decisioni che non condivido, è capitato più volte, il presidente promulga leggi ed emana decreti, ma ha delle regole che deve rispettare. Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. In quel caso ho il dovere di non promulgare, ma devono essere evidenti, un solo dubbio non mi autorizza a non promulgare", ha detto il presidente della Repubblica a Roma, all'evento "25 anni di Osservatorio Permanente Giovani-Editori".
Rispondendo alla domanda di uno studente sul suo ruolo di arbitro nelle varie funzioni che ha, Mattarella ha aggiunto: "La democrazia vive di regole che non devono essere mai violate. Un giorno un ragazzo mi ha detto: 'Non promulghi (una legge, ndr) perché è a fin di bene'. Guai a non farlo a fin di bene, perché sennò si abilita anche chi vuole fare qualcosa a fin di male. Le regole vanno rispettate sempre. Il mio compito è di invitare alla coesione nazionale, al confronto civile e rispettoso e di invitare al rispetto delle regole, oltre che rispettare i limiti che ho io stesso".
Non solo, altro schiaffo indiretto al governo e alla maggioranza: "Il diritto dovere di informare e di essere informati, garantito dall'art.21 della nostra Costituzione, riguarda tutti: i cittadini possono formarsi un'opinione autentica solo se viene garantita un'informazione libera, indipendente e plurale, in cui la funzione professionale dei giornalisti, anche in omaggio alla fondamentale legge istitutiva dell'Ordine professionale, è quella di certificatori di verità, naturalmente con libertà articolata nell'interpretazione, mentre ai media permane il compito di essere i "cani da guardia" della democrazia". In sostanza un velata, e mica tanto velata, critica alla Rai Tele-Meloni e un endorsement per i giornaloni come Repubblica, La Stampa e il Fatto Quotidiano che si battono ogni giorno contro il governo.
Fonti ai massimi livelli di Fratelli d'Italia e Lega, contattate a caldo ma che preferiscono non uscire ufficialmente per non alimentare uno scontro diretto con il Quirinale, parlano di "sconcerto" da parte del Centrodestra eletto dai cittadini e che sta solamente applicando il mandato del popolo perché, come recita la Costituzione, "la sovranità appartiene al popolo". E ancora dal partito della premier e del vicepremier leghista: "Perché Mattarella non usava questi toni quando al governo c'erano Draghi e Conte con il Pd e Renzi?". E poi la chiosa finale: "Altro che Schlein, il Presidente è il vero leader dell'opposizione". Prudenza e difesa del Quirinale da Forza Italia e Noi Moderati.
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