Mattarella alza la voce: le spese militari per difendere l'Europa non sono più rinviabili
Il presidente della Repubblica: "Crescenti minacce dall'uso spregiudicato del dominio spaziale"
Mattarella e l'allarme sul rischio dell'inerzia. Un messaggio all'Europa
Sergio Mattarella manda un messaggio all'Europa: bisogna accelerare con il piano per la Difesa. Il presidente della Repubblica avverte che gli equilibri globali stanno cambiando troppo velocemente. Il riferimento è all'annunciato disimpegno degli Stati Uniti di Trump verso le operazioni militari in Ucraina e in generale verso le basi europee, con possibili ripercussioni anche per la Nato. Mattarella decide di farsi sentire lanciando un allarme sul rischio dell’inerzia. Un pericolo che, per quanto riguarda il nostro orizzonte continentale, è sintetizzabile nel suo scatto di incredulità: ma l’Unione europea - riporta Il Corriere della Sera - pensa davvero di poter rinviare sempre le decisioni in materia di difesa? Ed è per questo che indirizza a Roma come a Bruxelles un avvertimento chiaro, durante un’udienza per il 102° anniversario di fondazione dell’Aeronautica militare.
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"Attraversiamo un’epoca - dice Mattarella - contrassegnata da profonde trasformazioni geopolitiche, tecnologiche e strategiche, che confermano la necessità di prontezza, di professionalità, di costante impegno per garantire sicurezza dell’Italia, difesa della pace, stabilità internazionale". E il riferimento è a certi tecno-miliardari (come Elon Musk e alla sua rete satellitare Starlink), la cui influenza ormai anche politica preoccupa molto il presidente della Repubblica e i cui esiti sono destinati a coinvolgere in modo particolare l’Aeronautica.
"Le modifiche digitali, la grande trasformazione in corso, lo sviluppo di velivoli di sesta generazione, l’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle operazioni militari, crescenti minacce che derivano da un uso spregiudicato del dominio spaziale. Tutti elementi che rappresentano sfide che non possono essere eluse. Appare essenziale - conclude il capo dello Stato e lo riporta Il Corriere - una riflessione sul nuovo contesto strategico internazionale che naturalmente richiederà conseguenti processi decisionali. Vale per le decisioni nel contesto dell’Alleanza atlantica e per le decisioni nell’Unione europea, che non sono più rinviabili".