Meloni "commissaria" Nordio. Giustizia, così la regia è passata alla premier

Dopo Pasqua le norme sulla separazione delle carriere e quella sul Csm, ridimensionato di fatto il ruolo del Guardasigilli

di redazione politica
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Politica

Giustizia, Nordio "sotto sorveglianza". Meloni lo scavalca per accelerare sulle riforme

Giorgia Meloni ha "commissariato" il ministro della Giustizia Nordio. Da due settimane, infatti, il Guardasigilli è finito nel mirino della premier, che non avrebbe apprezzato i tempi troppo lunghi per realizzare le varie riforme annunciate. Sulla giustizia, ora comanda Chigi. Perché - - riporta Repubblica - "quello di politica non sa nulla e si muove come un elefante nella cristalliera". Inutilmente, Nordio e i suoi, cercano di vendere come una propria vittoria la loro sconfitta. Da via Arenula esce la notizia che il ministro lavorerà alla separazione delle carriere, che piazzerà l’abuso d’ufficio per il voto definitivo alla Camera il 25 marzo (impossibile, perché non è ancora partito l’iter in commissione). Ma la versione delle "fonti" di Chigi è tutt’altra. Anche perché Nordio ha commesso l’ennesima mossa falsa, parlando a piazzale Clodio.

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Gliela rimproverano, chiedendone conto a Meloni, Pd e M5S, che citano - riporta Repubblica - le sue parole "molto gravi": "Le risorse sono limitate perché vi è scarsa attenzione finanziaria, è un ministero importante nella forma e non gradito nella sostanza". Parla del "suo" dicastero. Nordio smentisce. "Sono indignato dal grave e strumentale travisamento", ma la frittata è fatta. Ora le redini passano a Meloni che ha intenzione di accelerare sulle riforme, presto in Aula arriveranno la misura sulla separazione delle carriere e sul Csm, la premier questa volta ha fretta e in più questa mossa rafforza il patto di governo con gli alleati, la Lega e Forza Italia, infatti, spingono da tempo per una riforma della giustizia. Già dopo Pasqua in Cdm arriveranno i primi provvedimenti.