Bologna, "usare" Casapound per provare a conquistare la "rossa" Emilia. Il sospetto del Pd sul piano del governo
Che cosa c''è dietro lo scontro tra Meloni e il sindaco Lepore
La premier sperava nel 3 a 0 alle Regionali, ma sembra (quasi) impossibile
Sognare un difficile, anzi quasi impossibile, 3 a 0. Giorgia Meloni, dopo aver vinto di poco le elezioni regionali in Liguria con Marco Bucci, aveva come obiettivo quello di asfaltare letteralmente il Centrosinistra e in particolare il Pd e la sua segretaria Elly Schlein.
Domenica e lunedì ci sono altre due regioni chiamate al voto e se in Umbria la riconferma della leghista Donatella Tesei, candidata di tutto il Centrodestra, sembra a portata di mano (condizionale sempre d'obbligo ma c'è grande ottimismo), in Emilia Romagna la vittoria del sindaco di Ravenna uscente Michele De Pascale e della coalizione a guida Dem non sembra in discussione. Anche per questo, dicono ma non c'è alcuna conferma, Giorgia Meloni avrebbe disertato il comizio finale a Bologna della candidata di Centrodestra Elena Ugolini intervenendo (dopo aver visto gli ultimi sondaggi riservati) in videocollegamento (ufficialmente la causa è stata il protrarsi dell'incontro con i sindacati sulla Legge di Bilancio).
Resta il fatto che Bologna è il cuore dello scontro politico in atto. Soprattutto tra la presidente del Consiglio e il sindaco Matteo Lepore. Al primo cittadino che di fatto ha dato della fascista a Meloni, la leader di Fratelli d'Italia avrebbe risposto "allora non chiedermi soldi". Tensione altissima in vista del voto e che si spiega proprio con le imminenti elezioni regionali. Fonti del Pd vicine alla segretario spiegano che al Nazareno sono convinti che in qualche modo il governo e il Viminale abbiano chiuso un occhio permettendo a Casapound di manifestare in centro città e soprattutto vicino alla stazione teatro della strage di matrice fascista del 1980.
E - spiegano sempre fonti Dem - l'esecutivo sapeva benissimo che ci sarebbe stata la contro-manifestazione di antagonisti e centri sociali, con le violenze e l'assalto alle forze dell'ordine che abbiamo visto non molti giorni fa. Quale sarebbe la chiave di questa strategia? Dimostrare la vicinanza del Pd e del Centrosinistra ai violenti che attaccano gli agenti di polizia, buttare lo scontro elettorale sull'ideologia e dimostrare che il problema sono le "zecche rosse" e non Casapound.
Però, stando almeno ai sentiment in casa Pd, questa strategia non avrebbe funzionato perché i Dem sono certi della vittoria di De Pascale, anche se non con un vantaggio clamoroso su Ugolini. Nessuno potrà mai confermare queste tesi, ma sta di fatto che la manifestazione di Casapound c'è stata e anche l'assalto agli agenti di polizia (che non è stato condannato però da Schlein, cosa che non è affatto piaciuta ai moderati del Pd).
Perché il Centrodestra ha scelto la strada dello scontro ideologico senza affondare il colpo sull'alluvione? Perché - dicono sempre dal Pd - i numeri dimostrano che la regione fino a pochi mesi fa guidata da Stefano Bonaccini ha speso fino all'ultimo centesimo dei soldi arrivati da Roma. E quindi al Centrodestra non conveniva spostare il focus su questo punto.
Leggi anche/ Fitto "blindato" come vice-presidente della Commissione europea. Meloni e il gioco di sponda vincente con Weber (Ppe). Inside - Affaritaliani.it