Meloni e la svolta conservatrice del Papa: così muta il dialogo Chigi-Vaticano

Papa Francesco non è affatto di “sinistra”, come si potrebbe ingenuamente pensare, ma il suo pensiero appartiene alla corrente del peronismo

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Meloni-Papa Francesco, come stanno cambiando i rapporti Chigi-Vaticano: l'analisi 

Il primo incontro in Vaticano che ha avuto Papa Francesco subito dopo le festività è stato proprio con lei, con Giorgia Meloni, primo premier donna della Repubblica. È vero che probabilmente è giovato più a lui che a lei ma si tratta comunque di un segnale che ha molti riverberi politici. Partiamo da una constatazione: la Meloni –come del resto il centro – destra, non ha mai amato particolarmente Papa Francesco e lo dice pure esplicitamente nella sua autobiografia “Io sono Giorgia” (Rizzoli), pubblicata nel maggio 2021.

Diciamo che spesso si deve fare i conti con libri pubblicati troppo presto (o troppo tardi) ma in ogni caso la Meloni allora era impegnata in una fase di “costruzione dell’immagine” che faceva parte di un ben preciso progetto di conquista del potere. Infatti la leader di FdI è rimasta coerentemente all’opposizione per tutta la durata della XVIII legislatura, e per questo è stata premiata dagli elettori al contrario degli alleati del centro – destra come Salvini e Berlusconi che invece hanno ceduto alle lusinghe del potere.

I rapporti tra il centro – destra e Papa Francesco sono stati sempre difficili per via della sua visione pastorale particolarmente incentrata sulle tematiche sociali. Ma attenzione. Bergoglio non è affatto di “sinistra” come si potrebbe ingenuamente pensare. Bergoglio è un peronista argentino e il peronismo fu una assai ambigua miscela di destra e sinistra, con preponderanza della prima.

Si tratta di un populismo dai toni accentuati e questo può far sembrare il Papa un progressista di sinistra ma così non è. Basta vedere tutti gli atti della vita di Bergoglio per rendersene conto. Il Papa ebbe anche rapporti con il dittatore argentino Jorge Videla, ne abbiamo parlato qui (clicca per leggere).

Il carattere impetuoso e poco diplomatico che è lo stesso di Giorgia Meloni conferma queste vicinanze. Ma il punto fondamentale è che la leader di Fratelli d’Italia è una cattolica fervente, convinta e tradizionalista anche se i critici la punzecchiano spesso sul fatto che non sia sposata e conviva di fatto more uxorio.

In ogni caso è indubbio che la Meloni sia una cattolica praticante, tanto che spesso la si vede a messa la domenica presso la sua Chiesa di Santa Maria del Carmelo a Mostacciano, guidata dal dinamico don Fernando Altieri. Dunque quello del premier con il cattolicesimo è un rapporto profondo e non superficiale.

Del resto le persone di destra sono sempre stata cattoliche se non cattolicissime anche se poi persistevano certe contraddizioni di fondo, come nel caso del divorziato Giorgio Almirante e in generale dell’MSI che nel 1974 si schierò a favore del divorzio.

Lo stesso Matteo Salvini si definisce molto devoto della Madonna e c’era un tempo che girava con rosari e foto mariane, mentre è noto il cattolicesimo di Silvio Berlusconi che, tra l’altro, proviene da una famiglia molto cattolica. Anche in questi casi ci sono poi delle contraddizioni personali ma la posizione pubblica è molto chiara.

Diversa, se non all’opposto, sarebbe la posizione della sinistra ufficialmente agnostica, un tempo atea, ma che con il Pd e il suo piccolo “compromesso storico” è cambiata soprattutto grazie alla totale sintonia sulle tematiche sociali. Dunque stiamo assistendo ad una fase abbastanza imprevista dei rapporti Vaticano – Chigi. C’è anche da considerare che Bergoglio è non solo un peronista ma anche un gesuita molto pragmatico ed ora è tutto impegnato a contrastare i conservatori che lo attaccano per le sue posizioni aperturiste e questo fa capire come mai il Papa non solo abbia incontrato la Meloni ma anche Gianni Alemanno, ex sindaco di destra della Capitale.

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