Migranti, 2mila€ a chi decide di tornare a casa. Il piano rimpatri italiano

Il Viminale lavora ad una norma per i rimpatri assistiti. La misura è valida per chi arriva da Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Egitto, Costa d’Avorio e Tunisia

di redazione politica
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Giorgia Meloni e i migranti
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Migranti, 5milioni di € per i rimpatri volontari. Ma il rischio flop è dietro l'angolo

Il governo italiano da una parte lavora ad una riforma strutturale per l'emergenza migranti attraverso il "piano Mattei", ma dall'altra cerca anche di studiare misure per contenere i numeri di persone che illegalmente arrivano sulle nostre coste. Il Viminale - si legge su Repubblica - sta lavorando ad un piano con l'obiettivo di effettuare dei rimpatri assistiti. Duemila euro a testa per tornarsene a casa, mille in più per ogni eventuale altro componente del nucleo familiare. Non in contanti ma in beni e servizi per un piano di reintegrazione socio-economica nel Paese d’origine, per affittare un locale, avviare una piccola attività commerciale o imprenditoriale, far studiare i figli. Cinque milioni di euro nel tentativo di rimandare a casa più facilmente almeno 2.500 immigrati in tre anni.

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Consapevole delle difficoltà di portare a termine un numero significativo di rimpatri degli stranieri che arrivano senza avere i requisiti per ottenere una forma di protezione internazionale, il governo - prosegue Repubblica - punta sui rimpatri volontari assistiti. Destinando ad un nuovo progetto di ritorni volontari gestito dall’Oim, l’organizzazione internazionale per le migrazioni, cinque milioni provenienti dal Fondo asilo migrazione e integrazione. Una misura destinata soprattutto a chi arriva da Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Egitto, Costa d’Avorio, Tunisia e Marocco. L’idea del Viminale naturalmente è quella di facilitare il rimpatrio di migranti già oggetto di un provvedimento di espulsione o che difficilmente otterranno un qualsiasi permesso, in particolare di quelli che provenendo da Paesi con i quali l’Italia non ha accordi non possono essere rimpatriati forzatamente.