Cronache
Migranti, caso Iuventa: la Procura di Trapani chiede il non luogo a procedere
Uno degli avvocati: "In 8 anni sono stati spesi 3 milioni di euro di denaro pubblico: è une vergogna". Chiesta anche la restituzione della nave umanitaria
Iuventa: "Non è così che funziona uno stato di diritto. Le accuse dovrebbero essere formulate solo dopo un'indagine approfondita"
A 7 anni dall'inizio della vicenda giudiziaria, la Procura di Trapani ha chiesto il non luogo a procedere, perchè il fatto non costituisce reato, per l'equipaggio della nave Iuventa, imbarcazione della ong tedesca "Jugend Rettet", accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Lo riporta l'Ansa.
Secondo l'accusa gli indagati non avrebbero prestato soccorso ai profughi ma avrebbero fatto loro da "taxi" del mare trasbordandoli dalle navi dei trafficanti libici e consentendo poi agli stessi, una volta presi a bordo i migranti, di tornare indietro indisturbati.
La Procura ha chiesto anche la restituzione alla Ong tedesca della nave umanitaria sequestrata nel 2017 e ormai distrutta.
"Che in 8 anni siano stati spesi 3 milioni di euro di denaro pubblico per perseguire persone che salvavano vite umane è ancora una vergogna – il commento a caldo di Iuventa crew –. La richiesta non è vincolante per il giudice, ma è un passo nella giusta direzione”.
Afferma Francesca Cancellaro, una degli avvocati di Iuventa: “Siamo contenti che la procura abbia cambiato idea dopo 7 anni. Tuttavia, non è così che funziona uno stato di diritto. Le accuse dovrebbero essere formulate solo dopo un'indagine approfondita e la raccolta di tutte le prove disponibili. Iniziare un processo senza le dovute basi è ingiusto e comporta un onere indebito per gli imputati".
“Oggi il governo, che aveva di fatto chiesto un risarcimento danni ai soccorritori, ha lasciato la decisione al tribunale e ha abbandonato l'aula", aggiunge l’avvocato Nicola Canestrini.
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