Migranti, allarme Meloni: "Rischiamo l'invasione". Il piano: coinvolgere l'Onu
Il ministro degli Esteri Tajani: "Se la Tunisia esplode arriveranno mille persone al giorno". Il vertice con i Servizi: "Distruggere le barche in partenza"
Migranti, Meloni "preoccupatissima" ripensa all'utilizzo della Marina
La strage di migranti sulle coste crotonesi che ha causato la morte di 79 persone tra cui 30 bambini, ha fatto emergere in maniera lampante il problema dell'immigrazione di massa in Italia. Il decreto flussi, approvato tra le polemiche a Cutro, non può frenare l’esodo dalle coste africane. In questo quadro a tinte drammatiche, Giorgia Meloni - si legge sul Corriere della Sera - convoca un vertice su immigrazione e sicurezza con i servizi segreti. L’allarme è altissimo, le cifre della disperazione sono triplicate rispetto ai primi mesi del 2022. E il governo deve trovare il modo di mettere un freno alle partenze, con urgenza ed efficacia. "Le cifre degli arrivi sono impressionanti, con la bella stagione il problema può solo aggravarsi — apre i lavori una Meloni "preoccupatissima" —. Se l’Europa non si muove e continua a lasciarci soli, quest’estate sarà un’invasione". "Se la Tunisia esplode arriveranno mille persone al giorno", è la grande paura di Tajani.
Al fianco di Meloni, che domani risponderà al question time della Camera, ci sono - prosegue il Corriere - il sottosegretario Mantovano, il ministro dell’Interno Piantedosi, il vicepremier Salvini in videocollegamento e il ministro Crosetto, responsabile della Difesa. Un intervento dopo l’altro, la strategia comincia a delinearsi. Bisogna scuotere l’immobilismo della Ue e riaprire il confronto diplomatico con la Libia. "Ed è arrivata l’ora di coinvolgere l’Onu", concordano i leader, convinti che la prima cosa da fare sia "distruggere le barche in partenza". E torna l’idea di ripristinare in Parlamento la norma sulle navi militari che era stata cancellata in corsa, poche ore prima del Cdm in Calabria. Salvini si era opposto e Crosetto aveva accettato lo stralcio, ma con il boom di sbarchi Meloni ritiene necessario rafforzare il coordinamento della sorveglianza marittima per individuare i barconi in acque extraterritoriali, impiegando le navi (e i radar) della Marina militare.