Migranti-Guardia Costiera, Salvini: "Disgustoso pensare che li lasci morire"

Il ministro dell'Interno traccia un quadro delle prossime mosse dell'esecutivo riguardo ad auto elettriche, appalti e migranti

di redazione politica
Matteo Salvini
Politica

Auto elettriche, Salvini: "Ok alla transizione energetica, ma non possiamo passare dal gas russo all'elettrico cinese"

Ospite ai microfoni di Radio 24 il leader della Lega e  ministro dell’Interno Matteo Salvini, che il 13 marzo, insieme ad alcuni colleghi omonimi europei, ha partecipato a un vertice per fare il punto sul regolamento euro 7 che punta a ridurre le emissioni nocive dei veicoli rispetto all'attuale euro 6.

Tra gli argomenti trattati anche la famosa scadenza del 2035 per lo stop alle auto a motore endotermico: "Costringere tutto il continente a passare nel giro di poco tempo solo all'elettrico significa consegnarsi mani e piedi alla Cina. Contiamo di essere maggioranza per dire che la transizione ecologica è fondamentale ma non può essere fatta con imposizioni, obblighi e divieti perché l'elettrico in questo momento costa di più e nel suo ciclo completo inquina anche di più. Non possiamo passare dal gas russo all'elettrico cinese tout court". 

Transizione ecologica e auto elettriche, Salvini: "Dire elettrico o niente è una impuntatura ideologica"

"Non c'è il partito di quelli che amano l'ambiente e il partito di quelli che amano l'inquinamento. Vivo in una delle zone più inquinate del mondo, la Pianura Padana, ho due figli e vorrei che crescessero con i polmoni sani. Però vorrei anche che gli italiani continuassero a lavorare, e siccome esistono tecnologie che consentono emissioni quasi zero, dire solo elettrico o niente è un'impuntatura ideologica dietro la quale non vorrei ci fossero spinte o finanziamenti cinesi". 

Quindi, "È auspicabile un rinvio oltre il 2035 per le auto elettriche". "Noi stiamo cercando di installare colonnine di ricarica più possibile ma è complicato, pensate alle grandi città, o ai paesini sull'Aspromonte o sulle montagne del nord, è complicato ", osserva il leader della Lega.

Il Ponte sullo Stretto di  Messina, Salvini: "Il decreto potrebbe arrivare in settimana"

Un altro tema di cui ha parlato il ministro Salvini è il decreto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, che "potrebbe arrivare già questa settimana se tutti danno gli elementi utili a chiudere il dossier. Stiamo analizzando quante persone lo userebbero" e "quanto farebbe risparmiare in termini di tempi e riduzione dell'impatto ambientale".

"Gli italiani sono scettici dopo 60 anni di nulla di fatto, quindi due o tre giorni in più non cambiano niente". 

Decreto appalti, Salvini: "Ci siamo, riforma in Cdm al massimo entro la prossima settimana"

Inoltre, sull'approvazione finale del decreto appalti, il ministro dell'Interno ha detto: "Ci siamo, conto che arrivi se non questa la prossima settimana in Consiglio dei ministri". 

"Ci sono 8 milioni di abitazioni in classe F e C, se uno ha l'abitazione in classe F o C evidentemente l'ha ereditata, l'ha comprata, l'ha affittata così e non ha i quattrini per metterla a norma. Ecco, il problema è che anche sulla casa ci sono solo imposizioni, divieti, obblighi, multe o tasse. La transizione ecologica va accompagnata, va spiegata e va cofinanziata, altrimenti per gli italiani diventa un disastro economico". 

Migranti, Salvini: "È disgustoso pensare che la Guardia Costiera non voglia salvare vite"

Salvini parla anche delle stragi di migranti di questi giorni e, in particolare, del ruolo della Guardia Costiera (che da lui dipende):  "La Guardia Costiera salva vite per lavoro e per missione, è disgustoso ipotizzare che non voglia salvare un solo essere umano. Chi lo dice o non capisce un accidente o fa polemica sul nulla oppure è in malafede perché vuole attaccare Salvini a prescindere. Ad ogni modo, se metti in mare barchini tenuti insieme con le graffette è chiaro che metti a rischio la vita delle persone". 

Infine, Salvini dice che una parte dei decreti che portano la sua firma, varati durante il governo Conte 1, "è già stata ripresa nel decreto che abbiamo approvato a Cutro e altre parti potranno essere aggiunte nel lavoro parlamentare".

"La questione è che se ne dovrebbe far carico la comunità internazionale e l'Europa dovrebbe svegliarsi, ma anche la NATO. Perchè io non ho elementi per sapere se dietro queste partenze ci sia la manina di qualche potenza straniera che vuole destabilizzare il continente, ma se così fosse, se fosse un atto di guerra deliberato, è chiaro che non può essere l'Italia, Lampedusa, Pozzallo, Gioia Tauro, Cutro, ad affrontare da solo un fenomeno di questo genere". 

 

 

 

 

 

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