Migranti, "in Europa il piano Albania del governo Meloni funziona anche per Paesi di sinistra"
Parla il sottosegretario all'Interno di FdI Wanda Ferro
"Più migranti arrivano, più si gonfiano le tasche di sfruttatori ad ogni livello, dalla partenza, all’accoglienza, allo sfruttamento lavorativo"
"Il governo Meloni ritiene che il fenomeno epocale dei flussi migratori vada governato e non subìto, perché questo è l’unico modo di potere coniugare i diritti di chi cerca un futuro migliore in Europa con il contrasto agli interessi di organizzazioni criminali transnazionali che lucrano guadagni enormi in assoluto spregio della vita di queste persone. Perché ricordo che è proprio la politica degli ingressi indiscriminati quella che porta migliaia di persone ad affrontare i rischi delle traversate del Mediterraneo su carrette sgangherate affidandosi a criminali senza scrupoli, e troppo spesso a trovare la morte in mare", afferma ad Affaritaliani.it il sottosegretario all'Interno di Fratelli d'Italia Wanda Ferro mentre a Bruxelles è in corso il Consiglio europeo.
"Ma non solo, tante inchieste ci hanno svelato quale è il grande business che ruota intorno all’accoglienza, quante cooperative trattano questi uomini e queste donne come merce da rimborso, senza garantire diritti, senza garantire salute, senza garantire dignità. Più migranti arrivano, più si gonfiano le tasche di sfruttatori ad ogni livello, dalla partenza, all’accoglienza, allo sfruttamento lavorativo. E’ questa mafia che vogliamo contrastare, e il modello Albania può essere una soluzione davvero efficace, perché è evidente l’effetto di deterrenza può avere quello di impedire ai trafficanti di assicurare l’ingresso in Europa a chi paga migliaia di euro per mettersi su una carretta del mare".
"E’ una soluzione innovativa, che non a caso ha suscitato grande interesse da parte della presidente von der Leyen e di tanti paesi membri, anche guidati da governi di sinistra. Non è un caso che Elly Schlein si stia affannando disperatamente, come lei stessa ha fatto sapere, per convincere i leader socialisti che la soluzione non funziona. E’ evidente - spiega Ferro - che ad essere isolato sul piano europeo non è l’Italia ma il Pd, così come, spiace dirlo, quei giudici politicizzati che, con quella che a mio avviso è una artata interpretazione di una sentenza della Corte di Giustizia europea, stanno tentando di fermare l’iniziativa del governo italiano intervenendo nell’individuazione dei paesi sicuri, che è prerogativa dei governi e non della magistratura".
"Intanto in Europa l’intesa tra Roma e Tirana viene presa a modello dai governi europei di diverso colore politico, e per questo sono fiduciosa che si accelereranno i tempi per il nuovo Patto sulle migrazioni e sull’asilo, di cui l’Italia è nei fatti apripista, realizzando un quadro normativo europeo sempre più chiaro ed efficace con, in particolare, il rafforzamento dei concetti di Paese sicuro di origine e Paese terzo sicuro, proprio per sostenere le soluzioni innovative a partire dal modello Albania e dalla possibile creazione di "returns hubs" in Paesi terzi", come discusso nel corso della riunione informale di oggi tra la premier Meloni e altri leader europei. L’obiettivo è quello di contrastare le organizzazioni criminali che trafficano in esseri umani, consentendo una migliore e più efficace accoglienza di chi ha effettivamente diritto alla protezione internazionale", conclude Ferro.
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