Migranti, Piantedosi alza la voce in Ue: "La redistribuzione è un fallimento"

Sulla questione migranti tuona anche la Polonia: "Inaccettabile la compensazione di 22 mila euro"

di redazione politica
Il ministro degli Interni Piantedosi durante la conferenza stampa
Politica

Migranti, Piantedosi: "Chiesto un punto sulla Tunisia"

Il sistema di redistribuzione europea è stato fino a oggi un fallimento. A dirlo il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nel suo intervento al Consiglio Affari interni a Lussemburgo.

"Devo registrare che nell'ultimo anno, a fronte di un drammatico aumento dei flussi del Mediterraneo centrale, la solidarietà europea nei confronti dei paesi di primo ingresso si è tradotta in una redistribuzione di circa 1.500 persone complessive, che è ben al di sotto dei pur limitati impegni assunti ed è sicuramente il sintomo di un fallimento del principio della redistribuzione", ha detto.



"Ricordo questi fatti perchè si tratta poi di questioni che sono oggetto di fortissima attenzione nel mio Paese, dove e' ancora viva la memoria della tragedia di Cutro e dove una località come Lampedusa, oasi naturale e turistica nelle percezioni collettive, si è trasformata in un centro di gestione di immigrati con pesantissimi danni al tessuto socioeconomico locale", ha aggiunto.

"Per affrontare il fenomeno migratorio non e' quindi sufficiente avere nuove norme europee, ma occorre una forte azione esterna dell'Unione. Solo in questo ambito e' infatti possibile trovare quelle soluzioni strutturali di cui abbiamo bisogno per prevenire i flussi e favorire i rimpatri. Ed e' proprio per questo che ho chiesto di avere oggi un punto sulla dimensione esterna ed in particolare sulla situazione in Tunisia", ha concluso il ministro nel suo intervento. 

Migranti, Polonia: "Inaccettabile la compensazione di 22 mila euro"

Sul caso è intervenuto anche il ministro dell'Interno della Polonia, Bartosz Grodecki: "Il documento che stiamo negoziando qui in realta' e' un ritorno a cio' che esisteva nel 2015 e' un passo indietro, non siamo andati in avanti in modo positivo. Anzi, io so che bisogna difendere le frontiere esterne, dobbiamo sapere chi entra sul nostro territorio. Noi siamo convinti che questo meccanismo non ci aiutera' cosi' com'e' stato concepito. C'e' tutta una serie di condizonalita' e qui si va oltre il limite di solidarieta' perche' si prevede contributo finanziario di 22 mila euro. Io non credo che non sara' mai accettato da noi in Polonia".

"Non siamo assolutamente in grado di motivarlo alla nostra societa' che ha gia' accolto milioni di profughi dall'Ucraina e adesso dovranno pagare di tasca loro. Non va bene perche' questo sara' un vero problema, non e' piu' un meccanismo di solidarieta'", ha aggiunto. 

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