Migranti, Piantedosi "deorbanizzato". Chiede più Europa: è la volta buona?

Il ministro degli Interni e "l'obbligatorietà della redistribuzione". Avviso a Francia e Germania

di redazione politica
Il ministro degli Interni Piantedosi durante la conferenza stampa
Politica

Migranti, Piantedosi e l'attacco esplicito a Parigi, Berlino e Budapest

La missione di Meloni in Tunisia e Libia è una tappa strategica per il governo sulla questione migranti. Da questi vertici con due paesi chiave da cui partono gran parte dei viaggi clandestini dei profughi verso le coste italiane, dipendono le future strategie e naturalmente serve il pieno sostegno dell'Europa. A ribadirlo è il ministro degli Interni Piantedosi: "E' ora di dirlo con forza: all'Italia, anche sui migranti, serve più Europa, non meno Europa. L'Italia - spiega Piantedosi al Foglio - vuole imporre a livello europeo un tema necessario da affrontare. E' un tema difficile ma è un tema urgente: smetterla con il principio della volontarietà nella redistribuzione e iniziare a creare le basi per ragionare sull'obbligatorietà della redistribuzione".

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Piantedosi ribadisce quanto già affermato ieri a Tunisi da Meloni: "Una vera svolta sull'immigrazione in Europa vi sarà solo quando tutti i paesi dell'Unione - sia gli alleati storici dell'Italia, come Francia e Germania, sia gli alleati della maggioranza di centrodestra, il fronte di Visegrad - decideranno di fare un passo in avanti in questa direzione. Per governare l'immigrazione serve più Europa. Serve più Europa per bloccare le partenze degli immigrati irregolari e per aiutare i paesi a mantenere sul proprio territorio gli irregolari che non dovrebbero partire. Serve più Europa per lavorare a un meccanismo di rimpatri non solo nazionale che permetta a un paese come l'Italia di muoversi non da solo su questo fronte. Serve piu' Europa anche per sostenere finanziariamente i paesi come la Tunisia e come la Libia, che possono diventare strategici nella lotta contro l'immigrazione irregolare".

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