Nato, paradosso Italia: il mondo vuole darle la presidenza ma manca il nome
Gli ex premier Enrico Letta, Paolo Gentiloni e Matteo Renzi non sono disponibili. Spiragli per Mogherini, Pinotti e Guerini. Ma bisogna fare in fretta
Nato, per la presidenza si fanno i nomi di Guerini, Mogherini o Pinotti
L'Italia rischia di perdere il treno della presidenza della Nato. Nonostante tutto il mondo spinga per avere su quella poltrona a giugno, al posto dell'uscente Soltenberg una figura di spicco della politica del nostro Paese, per ragioni diverse quel candidato da offrire al momento manca. Ma i giochi si fanno ora. Per questo il governo deve accelerare. Anche perché i “candidabili” - si legge su Repubblica - sono pochi e la poltrona è ambita. Dagli Stati Uniti, che in queste vicende hanno naturalmente un peso specifico determinante, sono arrivate alcune indicazioni: preferirebbero un ex premier. Requisito, però, non ineludibile. E nella loro lista i nomi che spiccano sono quelli di Enrico Letta e Paolo Gentiloni. Ma si tratta di due figure con controindicazioni.
Il primo - prosegue Repubblica - ha di recente fatto notare di non sentirsi in gara: lasciare a giugno la segretaria del Pd equivarrebbe a lanciare nel caos il suo partito. Il secondo, invece, rappresenta una difficoltà per il governo italiano. Sostanzialmente viene giudicato “troppo bravo”, non si può rinunciare al suo incarico in Commissione. Tra gli ex presidenti del Consiglio non figurano altri profili: Matteo Renzi, ad esempio, ha detto esplicitamente di non essere adatto al ruolo. Se nei negoziati delle prossime settimane dovesse essere accolta la linea di aprire anche ad ex ministri di Esteri e Difesa, entrerebbero in gioco anche Federica Mogherini, l’ex ministra della Difesa, Roberta Pinotti, e il ministro in carica, Lorenzo Guerini. La Gran Bretagna ha messo in campo l’ex premier Theresa May, però a causa della Brexit si preferirebbe una candidatura diversa.
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