Privatizzazioni, Forza Italia rilancia. Parla Benigni, nuovo vice di Tajani
Intervista a Stefano Benigni, fresco di nomina a vicesegretario nazionale di Forza Italia
Regionali e governo parla Stefano Benigni
"Non ci saranno ripercussioni sul governo dopo la sconfitta in Sardegna. Lavoreremo di squadra, non ci sarà spazio per le correnti. Formigoni? Deciderà Tajani. Con Renzi e Calenda siamo distanti, noi siamo il centro, loro la sinistra". Fresco di nomina a vice segretario nazionale, il giovanissimo bergamasco Stefano Benigni sta bruciando in fretta le tappe della politica. Ma è ovvio che il fulcro della questione politica siano le elezioni in Sardegna, perse dalla coalizione di centro-destra per una manciata di voti. Un esito per certi versi clamorosi che ha aperto un nuovo momento nella maggioranza. Le dichiarazioni che arrivano dai tre leader sono da "pompieri", ma è ovvio che qualcosa si possa essere incrinato. In questa intervista esclusiva ad Affaritaliani spazia dalla politica nazionale fino alle prossime elezioni comunali di Bergamo in cui lo vedranno impegnato in prima linea.
Bengini, Forza Italia ha superato la Lega, ci saranno conseguenze sulla coalizione di governo?
Assolutamente no, perché sono dinamiche locali. Noi siamo uniti e proseguiremo con determinazione il nostro mandato di governo. Forza Italia ha ottenuto un risultato importante, è la dimostrazione che sui territori stiamo lavorando bene.
Voci accusano la Lega di aver quasi remato contro al candidato scelto dalla Meloni, come valuta questa sconfitta inaspettata? Avrà ripercussioni anche sulle scelte dei prossimi candidati regionali?
"La sconfitta è colpa di tutti. Purtroppo, la scelta che è stata fatta sul candidato, peraltro all’ultimo momento, non ha dato i risultati sperati e sicuramente le polemiche che ci sono state hanno contribuito a far perdere voti. Per quanto riguarda i candidati nelle altre regioni, ci metteremo al tavolo insieme agli alleati per fare le scelte giuste.
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FI vuole rappresentare il centro, ma quell’area ha molti competitor che ogni giorno vi attaccano come Calenda e soprattutto Renzi. Cosa risponde?
Sia Azione che Italia Viva hanno un dna di centrosinistra e sono incompatibili con la nostra storia e i nostri ideali. Forza Italia è il vero e l’unico punto di riferimento dell’area moderata e di tutti i cittadini che si riconoscono nei valori liberali, garantisti, europeisti, atlantisti. Un partito unico nella realtà politica di oggi che rappresenta in Italia la grande famiglia del Partito Popolare Europeo, chiaramente alternativo alla sinistra e parte integrante e fondante della coalizione di centrodestra. Mi pare evidente che con Renzi e Calenda non abbiamo nulla in comune.
Ha mai pensato di creare un’area di centro con Italia Viva, Azione, Noi Moderati, Più Europa, Coraggio Italia per arrivare al 15% facilmente e guidare voi le danze, senza dover subire spesso le volontà della destra salviniana e Meloniana?
Noi apparteniamo da sempre alla coalizione di centrodestra che, lo voglioricordare, è stato inventato dal presidente Berlusconi. Ancora oggi ne siamo garanti e ne costituiamo il pilastro imprescindibile: è una appartenenza che rivendichiamo con orgoglio. Con i nostri alleati abbiamo diversi punti in comune e condividiamo un programma elettorale su cui gli italiani ci hanno dato fiducia, anche se siamo tre partiti diversi. Ma questo è un arricchimento, mai un problema. Antonio Tajani sta proseguendo sulla strada indicata da Silvio Berlusconi: un saldo ancoraggio al centrodestra rimanendo fedeli alla nostra identità liberale, moderata, popolare. Una strada che si è rivelata giusta. Altre situazioni o esperimenti non ci interessano.
In questa coalizione, la sensazione è che spesso da centristi, vi siete sentiti un po’ in difficoltà a seguire il governo, come mai non prendete posizioni più nette e liberali su questioni come i balneari, privatizzazioni, fine vita etc?
Sulle privatizzazioni, Forza Italia si è sempre detta favorevole ed è una battaglia che Antonio Tajani sta portando avanti in prima persona. Siamo convinti che seguire questa strada sia fondamentale per offrire servizi di qualità ai cittadini. Sul fine vita non c'è una linea di partito vincolante da seguire perché sono temi etici ed è giusto che ognuno scelga in base alla propria sensibilità e alla propria storia. La questione, comunque, va affrontata a livello nazionale in Parlamento. Per quanto riguarda i balneari, si devono tenere presenti due necessità che per noi sono fondamentali: garantire maggiore concorrenza e libertà del mercato - per mantenere prezzi bassi per chi usufruisce delle spiagge - e, allo stesso tempo, tutelare chi ha investito, evitando di essere colonizzati da gruppi stranieri, con un probabile aumento dei costi a carico di turisti e cittadini.
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Dopo le europee, in caso di sorpasso sulla Lega, potrebbe esserci una virata al centro in accordo con la Meloni spiazzando la Lega che strizza l’occhio a Vannacci?
No. Con la Lega siamo e resteremo alleati nella coalizione di centrodestra. Certo, ognuno cerca di rafforzare la propria area e portare avanti quelle che sono le proprie priorità. Ma abbiamo un programma elettorale da portare avanti e su questo ci siamo impegnati con i cittadini.
In FI ci sono dei dissidenti dormienti come Ronzulli, Mulè, Cattaneo, pensa che in caso di debacle alle Europee possano crearsi correnti interne in contrapposizione a Tajani?
Il partito è unito e ne ha dato dimostrazione in questo congresso. È normale che ci siano sensibilità diverse, un confronto, una dialettica interna, che comunque è sana all’interno di un partito. L’importante è che ci sia la capacità di fare sintesi. E Forza Italia ha dimostrato di saperla fare. Abbiamo dato un mandato forte al Segretario Nazionale Antonio Tajani e abbiamo tutti lo stesso obiettivo: ottenere dei buoni risultati alle prossime elezioni europee per poter essere ancora più incisivi in Europa e far contare sempre più l’Italia in Europa. Non esiste spazio per nessuna resa dei conti: siamo un partito maturo e scevro da personalismi.
Come ci si sente a distanza di 48h da una nomina così prestigiosa?
Sono ancora emozionato: è per me un grande onore affiancare il nostro Segretario Nazionale Tajani alla guida di Forza Italia. Cercherò di svolgere questo nuovo ruolo al meglio, assieme al resto della squadra, per portare sempre più in alto il nostro movimento e raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati. Primo tra tutti, la doppia cifra alle elezioni europee, l’ultimo desiderio del Presidente Berlusconi.
Cosa ha provato al momento della nomina e la prima telefonata che ha fatto e ricevuto?
Gioia e grandissima soddisfazione. Salire su quel palco, vedere tutte quelle bandiere e tantissime persone che credono in noi e che ci hanno chiesto di portare avanti le nostre comuni idee, i nostri principi, i nostri valori, mi ha fatto provare una immensa emozione. E anche un grande senso di responsabilità. Sono state tantissime le persone che mi hanno fatto le congratulazioni e che si sono complimentate, dimostrandomi davvero tanto affetto e sono grato a tutti gli amici, a tutti i delegati che mi hanno incoraggiato e sostenuto in questo percorso, anche con la sottoscrizione delle firme necessarie per la presentazione della mia candidatura.
Considerati i numerosi impegni da ministro di Antonio Tajani, sembra quasi un’investitura per fare il segretario di FI a tutti gli effetti, quale sarà il suo ruolo?
In questi mesi, Antonio Tajani ha svolto il suo ruolo egregiamente, con equilibrio e passione, e oggi rappresenta la guida migliore per Forza Italia: sicura, saggia, credibile, lungimirante. Lui riesce a coniugare benissimo i suoi impegni e a far fronte alle sue diverse responsabilità, perché da' le priorità giuste al momento giusto, come ha ampiamente dimostrato. Il suo esempio e la sua abnegazione sono preziosi. Io svolgerò il ruolo che mi è stato assegnato cercando di essergli utile, così come lui mi chiederà di volta in volta di fare. Ora si apre una nuova pagina di storia per noi, da scrivere insieme. Da parte mia, mi impegnerò al massimo per portare le idee e le esperienze dei giovani che ho l’onore di rappresentare come Segretario Nazionale del Movimento Giovanile. Anche gli altri vicesegretari e tutti i nostri dirigenti porteranno un valore aggiunto importante. Siamo una squadra, unita, forte ognuno delle proprie competenze. C'è, inoltre, il contributo della Consulta del Segretario Nazionale, presieduta da Letizia Moratti, uno strumento nato da una straordinaria intuizione del presidente Berlusconi, fondamentale per raccogliere idee e proposte ed essere ancora più vicini ai cittadini. In questi mesi, abbiamo riorganizzato il partito sui territori, con i congressi provinciali e delle grandi città. Sta a noi, adesso, scendere in campo tutti insieme per vincere.
La sua elezione è anche un riconoscimento all’ottimo lavoro svolto da FI a Bergamo con il suo compagno Alessandro Sorte.
In Lombardia, Forza Italia è cresciuta moltissimo negli ultimi mesi. Nel corso della campagna di tesseramento abbiamo raccolto 17.000 adesioni. Hanno aderito tantissimi amministratori locali, diversi consiglieri regionali e ci sono stati rientri importanti come quello di Letizia Moratti e dell’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. Ai congressi che si sono celebrati nello scorso mese di gennaio ho visto una grandissima partecipazione, tantissimo entusiasmo e voglia di dare il proprio contributo. Penso che stiamo lavorando bene, ma non possiamo e non dobbiamo accontentarci. Il lavoro da fare è ancora tanto, abbiamo traguardi importanti da raggiungere e tante persone disaffezionate alla politica da coinvolgere nuovamente.
Veniamo a questioni locali: FdI ha scelto Pezzotta candidato sindaco a Bergamo, creando parecchi malumori interni a FI che aveva pronti 3 candidati validissimi da mesi. Come mai non li avete sostenuti fino in fondo?
Forza Italia aveva proposto quattro candidati di assoluto spessore, che abbiamo comunque sostenuto fino in fondo, e che saranno molto preziosi in questa campagna elettorale per riportare il centrodestra al governo della città. Fratelli d’Italia ha sostenuto con forza la candidatura di Pezzotta, ed era giusto, anche in virtù dei numeri, scegliere il candidato espressione del primo partito della coalizione.
Pezzotta sembra voler fare una corsa quasi solitaria con una lista formata da civici fedelissimi che potrebbe mettere in difficoltà proprio FI che punta al voto dei centristi. Perchè un centrista dovrebbe votare FI e non direttamente la lista Pezzotta?
Le liste civiche sono utili per dare spazio ai tanti candidati che scelgono di mettersi a disposizione della città ma non vogliono entrare direttamente in un partito. Forza Italia è unpartito che appartiene alla coalizione di centrodestra, ne è il baricentro, e si rivolge ai tanti elettori che credono nei valori liberali e moderati che fanno riferimento al Partito Popolare Europeo. Metteremo in campo le candidature migliori, forti della bontà della nostra proposta politica e, qualora la coalizione dovesse vincere, ci impegneremo al massimo per risolvere i problemi della città e dare ai cittadini tutte le risposte che si aspettano.
In altri comuni, non avete ancora scelto il candidato sindaco. La sensazione è che ci sia una spartizione tipo Risiko o da manuale Cencelli, non proprio un bello spettacolo per i cittadini. La colpa è della Lega che vuole tutto o di Fd’I che forte dei voti nazionali vuole lasciarvi solo le briciole?
Ci stiamo confrontando con i nostri alleati per scegliere i candidati migliori, credo che i nodi verranno sciolti nelle prossime settimane. Non ci interessa mettere la bandierina, quello che conta è trovare le persone giuste in grado di rappresentare i cittadini e governare bene.
Veniamo alle vicende regionali. Dopo la Moratti entrerà pure Formigoni oppure potrebbe creare malumori contendendo la leadership di Tajani avendo l’appoggio della CDO molto forte a livello regionale?
Queste valutazioni spetteranno al Segretario Nazionale Tajani. Io credo che l’ingresso di Letizia Moratti rappresenti per Forza Italia un valore aggiunto. In Lombardia sta portando avanti un ottimo lavoro: ha avviato una relazione con il mondo sanitario e produttivo, e alla guida della Consulta della Segreteria Nazionale sta mettendo in campo progetti concreti su tutti i temi prioritari per i cittadini.
In Veneto via libera al candidato di FdI, oppure potreste proporre un vostro candidato?
Le elezioni in Veneto saranno nel 2025. C’è tutto il tempo per confrontarsi con gli alleati e scegliere il candidato migliore. Come sempre, sapremo fare sintesi nel pieno interesse dei cittadini.
Da centrista come vedrebbe un cambio di leadership in casa Lega con Zaia o Fedriga al posto di Salvini?
Gli avvicendamenti negli altri partiti, anche in quelli alleati, ci interessano poco. Gli amici della Lega faranno le loro scelte e noi, ovviamente, le rispetteremo.