Open to Meraviglia, spot da 138mila € senza gara sparito dal sito del governo

Il costo: appena 2 mila euro sotto la soglia per la quale è necessaria una gara d'appalto. La delibera conferma che ha pagato Palazzo Chigi: nuovo scandalo

Redazione
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Politica

Open to Meraviglia, l'urgenza dello spot e l'oscuramento sul sito

Continuano le polemiche sullo spot della ministra Santanchè per promuovere il turismo in Italia. Nella campagna "Open to Meraviglia", quella del vino sloveno, i nomi storpiati, il dominio non registrato e le comparse non pagate, mancava ancora una cosa, la delibera del governo. Oggi Il Fatto Quotidiano rivela che è stata la presidenza del Consiglio a pagare quel video, poi oscurato sul sito del governo. Una delibera che risale ai primi di aprile che ha autorizzato la spesa di 138 mila euro. Si tratta dello stesso filmato citato dall’agenzia pubblicitaria Armando Testa nell’autodifesa tramite pagina pubblicitaria comprata sul Corriere della Sera. In cui si scriveva che era realizzato "con materiale di repertorio". E si precisava che non era lo "spot ufficiale" della campagna.

Il testo della delibera - prosegue il Fatto - dimostra anche una certa urgenza: "Il video promozionale oggetto della prestazione contrattuale dovrà essere mostrato in occasione dell’evento di presentazione della campagna organizzata dal ministero del Turismo per il 20 aprile 2023". Il costo di 138 mila euro, è appena 2 mila euro sotto la soglia per la quale è necessaria una gara. La delibera firmata dal capo dipartimento Luigi Fiorentino dispone l’affidamento diretto. Anche perché è la Testa che ha ideato la campagna finora. La scelta è quindi obbligata per la necessità di una "coerenza stilistica" con le altre iniziative.

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