Pd-M5s, sul Piemonte non c'è accordo su nulla. Lo sfidante di Cirio è un rebus

Schlein e Conte non riescono a trovare un candidato comune. Appendino diserta il vertice e si rischia di andare ognuno per conto proprio

di redazione politica
Giuseppe Conte Elly Schlein
Politica

Piemonte, Conte-Schlein e quel nome comune che non si trova. E c'è chi rema contro l'accordo

Pd e M5s continuano a litigare sulle candidature comuni. Il caso del Piemonte è emblematico. Schlein aveva deciso di sospendere le primarie e mettere in stand-by il nome della vicepresidente del partito, la cuneese Chiara Gribaudo (l’altro aspirante candidato è il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle), per favorire - si legge su La Stampa - un accordo con i 5 stelle. Anche se resta la legittima aspettativa che a sfidare il governatore uscente di Forza Italia, Alberto Cirio, sia un esponente dem, visto che in Sardegna il campo progressista si è già unito intorno alla candidatura di Alessandra Todde, già viceministra M5s dello Sviluppo economico. Sembrava tutto impostato ma poi qualcosa si è inceppato. Dal Movimento sono arrivate dichiarazioni poco concilianti del tipo: "Il sindaco Lo Russo è il primo promoter del centrodestra e non vedo molte differenze tra lui e Cirio", copyright di Chiara Appendino, vicepresidente M5s nonché ex sindaca di Torino.

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Le vecchie ruggini tra lei e Lo Russo non sono affatto superate. Le critiche di Appendino all’amministrazione dem torinese si sprecano e non sono il miglior viatico per iniziare un confronto. E così domani alle 16.30, quando si svolgerà la prima riunione tra Pd e 5 stelle per provare a gettare le basi della coalizione, Appendino - prosegue La Stampa - non ci sarà. È negli Stati Uniti in vacanza con la famiglia, ma non è questo l’unico motivo dell’assenza della principale esponente piemontese del Movimento: al di là delle frasi di circostanza, non ha nessuna intenzione di favorire un accordo con il Pd. Siccome, però, non ci si può sottrarre a un tavolo con i possibili alleati, Conte ha messo la partita nelle mani di Paola Taverna. Tutti giurano che si parlerà di temi e non di nomi, ma è chiaro che individuare il candidato comune non sia un dettaglio, soprattutto se il Pd insisterà per far correre un suo esponente.

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