Pd, solo Gentiloni può evitare la rottura. Big pro-Schlein con il commissario
La fuga di dirigenti e lo stop and go con Carlo Calenda e Giuseppe Conte sul tema delle future alleanze stanno innervosendo non poco i big del Nazareno
Cresce quotidianamente il numero di esponenti Dem che vedrebbero bene il commissario europeo al posto di Elly Schlein
Presentando le stime di fine estate (al ribasso) sulla crescita economica in Europa e in Italia, con la mazzata per il nostro Paese l'anno prossimo, Paolo Gentiloni ha evitato di rispondere alle polemiche partite dal governo italiano, in particolare dai due vicepremier, per "non danneggiare l'Italia". Ma dietro le quinte, come spiegano fonti Dem, la partita è nazionale e in particolare sulla segreteria del primo partito di opposizione. La fuga di dirigenti e lo stop and go con Carlo Calenda e Giuseppe Conte sul tema delle future alleanze stanno innervosendo non poco i big del Nazareno.
Ormai non è più solo la minoranza interna di Stefano Bonaccini e Lorenzo Guerini a incalzare la segretaria ma anche chi - come Nicola Zingaretti - l'aveva sostenuta alle primarie contro il presidente della regione Emilia Romagna. La contrapposizione Bruxelles-Roma - sia sul caso Ita-Lufthansa sia sui conti e la crescita economica - viene quindi letta in chiave nazionale. Pubblicamente Gentiloni non può certo schierarsi contro il suo Paese, ma la sua linea viene molto apprezzata da tutti i big del Pd.
Tanto che cresce quotidianamente il numero di esponenti che vedrebbero bene il commissario europeo al posto di Elly Schlein. Difficile, ma non impossibile, un terremoto prima delle elezioni europee, con l'uscita di pezzi importanti e di big molto noti, ma salvo miracoli (che per ora non si vedono nei sondaggi) dopo il voto per l'EuroParlamento il futuro della segretaria sembra segnato. "A meno che non ottenga un 22-23% e si avvicini a Fratelli d'Italia salterà sicuramente dopo le Europee", spiega una fonte Dem. E l'"opposizione" al governo Meloni rappresentata in queste settimane su vari dossier da Gentiloni rappresenta il miglior biglietto da visita per guida il partito.
Anche perché con lui al Nazareno non ci sarebbe più il pericolo scissione. La linea sarebbe meno di sinistra e i vari Bonaccini, Guerini e Fassino si sentirebbero molto più rappresentati. Ma anche molti big che hanno appoggiato Schlein alle primarie vedono nel commissario Ue proprio l'unica salvezza per arginare la fuga dal partito e il rischio scissione. Certo, con Gentiloni alla guida sarebbe più difficile un'intesa con i 5 Stelle e più facile con Calenda. Ma questo si vedrà più avanti, intanto serve una figura per impedire l'implosione del Pd. E ogni giorno che passa quella figura è sempre di più il commissario Ue Gentiloni.