"Pensioni minime, nuovi aumenti. Quota 41 entro la legislatura, ora..."
Riforma delle pensioni, intervista al sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon
Pensioni, Durigon: "Un altro degli aspetti che sarà al centro del nuovo sistema pensionistico sarà sicuramente un’azione per il genere femminile. Ci sono diverse possibilità che resti Opzione donna, anche se..."
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"A fine giugno si sono svolti una serie di tavoli con le parti sociali proprio sulla riforma delle pensioni. Stiamo parlando di un lavoro esteso che riguarderà un riordino generale della materia. L’obiettivo di legislatura sarà sicuramente Quota 41 per tutti, sulla quale posso assicurare che sarà raggiunta entro la fine del mandato parlamentare. Per adesso resta in vigore la Quota 103, che è sostanzialmente una Quota 41 con 62 anni di età. Per il resto stiamo lavorando per capire le risorse e sondando diverse possibilità per la prossima legge di Bilancio". Così il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon risponde alla domanda di Affaritaliani.it se sulle pensioni si stia andando verso Quota 41 per tutti dal 2024.
Quali soluzioni state studiando e quanto costerà il provvedimento? "I costi dei vari provvedimenti sono in via di definizione. È chiaro che il carico sulla finanza pubblica va sempre letto anche come un forte incentivo al ringiovanimento del mercato del lavoro: gli ingressi devono essere superiori alle uscite".
Resterà opzione donna? "Un altro degli aspetti che sarà al centro del nuovo sistema pensionistico sarà sicuramente un’azione per le donne. Ci sono diverse possibilità che resti Opzione donna, anche se è, a tutti gli effetti, uno strumento piuttosto invasivo, dato che prevede una decurtazione del 30% degli assegni. Stiamo studiando altre misure, ma su questo vanno battute diverse strade insieme alle parti sociali, con cui vogliamo avere un confronto continuo e costruttivo. Già nell’ultima legge di bilancio, invece, abbiamo confermato ed incentivato una serie di misure a sostegno delle donne che rientrano nel mercato del lavoro".
E' possibile un ulteriore incremento delle pensioni minime dal prossimo anno? "L’obiettivo resta quello di sostenere tutte le fasce reddituali, soprattutto le medio-basse, di fronte al difficilissimo periodo d’inflazione che stiamo attraversando. Lo sforzo straordinario che siamo riusciti a mettere in campo per il 2023 vogliamo confermarlo ed aumentarlo negli anni a seguire, lavorando anche ad una ristrutturazione completa del sistema dell’assistenza e della previdenza".