Anci, Pella (presidente facente funzioni) ad Affaritaliani.it: "Non esiste regola di alternanza Nord-Sud

"Lo Russo e Manfredi entrambi autorevoli". Lite nel Pd

Di Alberto Maggi

Roberto Pella

Politica

Presidenza Anci, intervista a Roberto Pella, deputato di Forza Italia, sindaco di Valdengo (Biella) e presidente facente funzione dell'Anci


"Noi in questo momento non abbiamo assunto alcuna posizione in quanto si stanno svolgendo, e si concluderanno nei prossimi giorni, i congressi di tutte le Anci Regionali. Poi occorrerà ragionare per trovare la massima condivisione e mantenere l'unità che abbiamo avuto fino ad oggi e dovremo avere sempre: questa è la forza dell’Anci ". Lo afferma ad Affaritaliani.it Roberto Pella, deputato di Forza Italia, sindaco di Valdengo (Biella) e presidente facente funzione dell'Anci (visto che Antonio Decaro è stato eletto all’Europarlamento) in attesa dell'elezione del nuovo presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani che si terrà a Torino il prossimo 20 novembre.

Alla domanda sulla sfida tutta interna al Pd tra Gaetano Manfredi (Napoli) e Stefano Lo Russo (Torino) e se esiste una regola implicita in Anci tale per cui il presidente non può essere per due volte di fila un sindaco del Sud o del Nord (in questo caso se fosse Manfredi sarebbe il secondo del Sud, Napoli dopo Bari), Pella risponde: "In Anci non esiste alcuna regola Nord-Sud o città metropolitana o piccolo-medio comune. Da statuto il presidente può essere chiunque sia sindaco, indipendentemente dalla posizione geografica o politica. Il presidente dell'Anci rappresenta 8.000 comuni e mantiene un'interlocuzione istituzionale nell'interesse nazionale e non locale. Il presidente deve dare il massimo per ottenere i risultati migliori in termini legislativi, normativi, economici e proporre soluzioni condivise ai provvedimenti che riguardano i comuni. Il presidente fa gli interessi di tutti e non di una parte politica o geografica né tanto meno in funzione alla sua dimensione demografica".

Però la sfida si sa che è tra Manfredi e Lo Russo… "Questo lo si apprende da quelli che sono i comunicati, escono come le due figure principali. Sinceramente non so che scelta intenda portare avanti il Partito Democratico, so che c'è un'ampia discussione. D'altronde queste candidature sono partite da lontano, è da sei mesi che se ne parla. Aspettiamo che i congressi regionali eleggano tutti i delegati. L'importante è che il presidente dell'Anci mantenga il suo ruolo istituzionale dialogando costruttivamente con il governo nazionale e con i governi regionali, indipendentemente dalla collocazione politica e territoriale. Il presidente dell'Anci quando viene eletto indossa la maglia della nazionale italiana e deve assolutamente collaborare con tutti i livelli istituzionali avendo come principale obiettivo il bene comune di tutti i cittadini".

Infine alla domanda se essendo piemontese preferisca Lo Russo a Manfredi, Pella risponde così: "Facendo in questo momento il presidente facente funzioni il mio ruolo è imparziale, per me sono entrambe figure autorevoli. In questi mesi di reggenza mi sto interfacciando con il governo sulla manovra economica, sulla realizzazione di nostra competenza del PNRR, al sostegno alle aree interne o alla revisione del testo unico, a supportare i colleghi sindaci sui provvedimenti che toccano la quotidianità dei problemi delle nostre amministrazioni comunali e che portiamo avanti come Anci nella Conferenza Stato-Città e nella Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Comuni-Province) dove la collaborazione con le Regioni e le Province deve essere fondamentale e prioritaria. La mia reggenza punta a consolidare anche un dialogo costruttivo e propositivo con Camera e Senato sugli emendamenti che proponiamo a tutti i gruppi parlamentari: un gioco di squadra a tutti i livelli istituzionali nel rispetto della leale collaborazione, prevista dalla carta costituzionale, a partire dal governo della presidente Meloni, che ringrazio, che sin dal proprio insediamento ha posto costante e puntuale attenzione alle nostre richieste e che spero potrà partecipare al nostro congresso a Torino”, conclude il sindaco Pella.

Caos nel Pd sulla presidenza dell'Anci. Sala contro Bettini

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sono tra i possibili candidati alla presidenza dell'Anci, l'associazione che riunisce i comuni italiani. "Manfredi e Lo Russo sono sindaci e politici di assoluto valore. Lo sono senz'altro entrambi - ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala - Si apra un confronto trasparente su quale dei due è più adatto a guidare l'Anci, in questa difficile stagione sociale e politica". "La cosa che non funziona" secondo il primo cittadino di Milano "è che una decisione del genere venga presa nel salotto di casa Bettini".

Bettini: "Non rispondo a Sala, si basa su resoconti non veri" - Quando il sindaco di Milano Giuseppe Sala dice che la scelta del presidente dell'Anci non dovrebbe essere presa nel salotto di Goffredo Bettini, si basa su "resoconto non veri di qualche quotidiano" secondo lo storico esponente del Pd. "Non rispondo alle dichiarazioni di Sala, basate su resoconti non veri di qualche quotidiano - ha spiegato Bettini in un comunicato -. Non rispondo, perché sarebbe davvero negativo e autolesionista rompere oggi un amplissimo fronte democratico dei Sindaci italiani, permettendo alla destra estrema di essere decisiva nell'elezione della presidenza dell'Anci". Secondo Bettini, "ci sono due candidati di altissimo livello. Lo Russo, sindaco di Torino e Manfredi, sindaco di Napoli. Il confronto - ha aggiunto - deve essere, quindi, sereno, ragionato e costruttivo". Ed è "fuori dal mondo pensare che possa accettare investiture improprie e dall'alto. Ogni sua decisione per lui deve essere l'espressione esclusivamente della volontà dei primi cittadini dei Comuni italiani. Del Nord come del Sud". "Da anni, infine - ha assicurato -, non partecipo ad alcun evento mondano, dove solitamente tutti parlano su tutto. Ho l'abitudine di festeggiare solo il mio compleanno. E di farlo con gli amici. Che sono, appunto, amici e non sodali nella costruzione di strategie politiche. Questa volta è capitato di incontrarci a casa (non mia) ma di Francesco Rutelli e Barbara Palombelli; i quali sono da tempo parte della mia famiglia e viceversa. Nessuno dei presenti può aver riferito di colloqui, o tanto meno riunioni, fuori luogo in una affettuosa giornata di serenità. Mi si lasci in pace almeno quel giorno".




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