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Regionali in Liguria, Bucci ad Affaritaliani.it: "Autonomia? Di più, noi come Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia"

Di Alberto Maggi

"Toti? Io non sono in continuità con nessuno...". Intervista

Bucci ad Affaritaliani.it: "Porterò avanti le cose che funzionano e cambierò quelle che devono essere migliorate. Questo è il mio modo di lavorare"


"Io non sono in continuità con nessuno. Porterò avanti le cose che funzionano e cambierò quelle che devono essere migliorate. Questo è il mio modo di lavorare, l’ho fatto anche la prima volta che sono stato eletto in Comune con l’eredità lasciata dall’ex sindaco Marco Doria". Lo afferma ad Affaritaliani.it Marco Bucci, sindaco di Genova e candidato del Centrodestra alle elezioni regionali in Liguria di domenica 27 e lunedì 28 ottobre. Quanto all'ipotesi di chiedere l'autonomia regionale, in base alla legge Calderoli, Bucci risponde: "io ho l’ambizione che la Liguria diventi una regione autonoma con le stesse regole che hanno le altre. Le regioni autonome, come Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, che confinano con altri Stati hanno avuto grosse agevolazioni. Noi confiniamo con la Francia, quindi si può fare".


Qual è il suo programma elettorale? Continuità con Giovanni Toti o discontinuità?
"Io non sono in continuità con nessuno. Porterò avanti le cose che funzionano e cambierò quelle che devono essere migliorate. Questo è il mio modo di lavorare, l’ho fatto anche la prima volta che sono stato eletto in Comune con l’eredità lasciata dall’ex sindaco Marco Doria. Sono un esponente della società civile, ho tanti partiti e liste civiche che mi appoggiano ma non sono legato a doppia corda a nessuno. Nella mia attività di sindaco ho sempre risposto solo ed esclusivamente ai cittadini di Genova, così farò da martedì prossimo rappresentando tutti i liguri. Faccio un esempio semplice: il rigassificatore. Anche il Pd nazionale lo voleva portare da Piombino a Vado ligure, anche in Liguria c’era chi era favorevole: io ho già detto che il rigassificatore a Savona con me non si farà mai". 

In caso di vittoria, in quanto tempo ci sarà la giunta? Avete già pronti i nomi?
"Una volta eletto sindaco le mie giunte sono sempre state presentate pochissimi giorni dopo la mia elezione, succederà la stessa cosa in Regione. Non c’è tempo da perdere, dobbiamo metterci subito a lavorare. Sarà una giunta costruita da persone competenti per garantire la massima efficacia amministrativa e dare risposte rapide e concrete ai cittadini. La priorità sarà rispettare le esigenze del territorio".

Perché un elettore dovrebbe votare per lei e non per Andrea Orlando?
"Perché sono un uomo del fare e non del parlare. La Liguria deve continuare il suo percorso di crescita e migliorarlo: abbiamo bisogno di nuovi ospedali, infrastrutture, migliorare i servizi per entroterra e piccoli borghi. Tutte cose che faremo. Nella mia vita ho sempre lavorato portando dei risultati, l’ho fatto nella mia attività di manager internazionale, come sindaco e commissario di governo. Dopo il crollo di ponte Morandi avevo promesso che Genova avrebbe avuto un nuovo ponte entro un anno e mezzo, ed è stato finito anche prima del previsto. Un elettore dovrebbe scegliere per me anche perché da sindaco di Genova ho rilanciato il nostro territorio, non ho fatto per tre volte il ministro remando contro la Liguria chiudendo carceri e tribunali. Perché non ho alle mie spalle ministri di Paesi stranieri, ma la forza delle persone comuni e in questa campagna elettorale giro la nostra regione accompagnato dai sindaci del territorio e non dalla segretaria nazionale del partito". 

La Liguria chiederà l'autonomia come prevista dalla legge Calderoli se lei diventerà governatore?
"Le dirò di più, io ho l’ambizione che la Liguria diventi una regione autonoma con le stesse regole che hanno le altre. Le regioni autonome, come Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, che confinano con altri Stati hanno avuto grosse agevolazioni. Noi confiniamo con la Francia, quindi si può fare".




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