Pd, Calenda e Renzi tifano Schlein. Elly leader, scissione verso il Terzo Polo

Che cosa accade dietro le quinte nella sfida interna tra i Dem

Di Alberto Maggi
Elly Schlein e Stefano Bonaccini
Politica

Primarie Pd, s'infiamma la battaglia. Il retroscena sorprendente

Elly Schlein sta recuperando su Stefano Bonaccini. Almeno così dicono i sondaggi, in vista del voto prima tra gli iscritti (a gennaio) e poi degli elettori del Partito Democratico (a febbraio). Ma dietro le quinte, in quelle cosiddette chiacchierate off the record che i politici mai e poi mai conferebbero ufficialmente, avanza il sospetto, di alcuni, e la speranza, di altri, che il Terzo Polo formato da Carlo Calenda e da Matteo Renzi, due ex Dem di peso, stia lavorando per aiutare l'ex vice-presidente della Regione Emilia Romagna a recuperare sul suo avversario con l'obiettivo finale di stravolgere i pronostici che dicono Bonaccini segretario.

La cosa può sembrare strana perché, ovviamente il profilo meno di sinistra e più moderato del Governatore emiliano dovrebbe essere maggiormente affine al nascente partito unico tra Azione e Italia Viva. Vero, quasi scontato, ma dietro - come spesso accade in politica - c'è un ragionamento (anzi, un piano) ben preciso e quasi machiavellico. La piattaforma di Schlein è fortemente di sinistra, tanto che in vista delle primarie recuperà sicuramente il sostegno di big del calibro di Andrea Orlando e Goffredo Bettini, oltre a quello di Dario Franceschini, e gli ex Pd di Articolo 1-Mdp di Roberto Speranza pronti a rientrare definitivamente nel Pd se sarà Elly a vincere.

Una piattaforma chiaramente e nettamente di sinistra sociale e ambientalista che, sul fronte delle alleanze, guarda sia al recupero del rapporto con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte sia all'intesa con Sinistra Italiana-Verdi del duo Fratoianni-Bonelli. Dalla parte di Bonaccini ci sono Base Riformista di Lorenzo Guerini, il sindaco di Firenze Dario Nardella e due importanti presidenti di Regione del Sud, Vincenzo De Luca e Michele Emiliano (il caso pugliese è particolare visto l'ottimo rapporto del Governatore con il M5S che ha addirittura in giunta).

Se questo è il quadro, è del tutto evidente che un'eventuale vittoria alle primarie di febbraio di Schlein provocherebbe una sorta di terremoto al Nazareno e una fetta importante dei centristi Dem, magari non lo stesso Bonaccini ma diversi dirigenti, quadri e militanti, potrebbero decidere di non restare in un partito che torna nettamente di sinistra e sceglie l'alleanza con Conte e Fratoianni-Bonelli. E' qui che entra in gioco il Terzo Polo. In Base Riformista ma anche nel fronte Schlein, per motivi differenti, il timore che Azione e soprattutto Italia Viva possa in qualche modo favorire la partecipazione alle primarie di popolo - dove non voteranno solo gli iscritti al Pd ma chiunque senza tessera - proprio per far vincere Elly con l'obiettivo recondito di favorire una scissione tra i Dem.

E a quel punto sarebbe ovvio e scontato che chi uscirebbe verso il centro dal Partito Democratico guidato da Schlein avrebbe proprio nel Terzo Polo la casa di approdo. Un'operazione politica sottile e intelligente che viene fatta specularmente dall'altra parte, nel Centrodestra, con i delusi di Forza Italia per un governo troppo meloniano in cui il partito di Silvio Berlusconi conta davvero poco. Obiettivo finale provare a essere il secondo partito, dietro Fratelli d'Italia, alle elezioni europee del 2024 con la piattaforma liberal-democratica di Emmanuel Macron.

Tags:
primarie pd bonaccini schlein renzi calenda