Quirinale, Berlusconi getta la spugna e si ritira. Voce clamorosa

Quirinale, Berlusconi? Salvini lavora già al dopo flop

Di Alberto Maggi
Silvio Berlusconi 
Politica
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Quirinale, Berlusconi: il ruolo di Gianni Letta, Confalonieri e i figli


Una voce choc. Un rumor insistente. Nel circuito impazzito del sottobosco politico, fatto di messaggi whatsapp e telefonate continue tra deputati e senatori, circola con insistenza da questa mattina l'ipotesi che Silvio Berlusconi si faccia da parte e abbandoni la corsa al Quirinale. Conferme da Forza Italia non ce ne sono, ma il rumor è forte. Alla base della decisione clamorosa dell'ex premier e leader azzurro ci sarebbe la consapevolezza crescente che non ci sono i numeri.

Prima di tutto il Centrodestra. A Villa Grande intravedono crepe sia nella Lega sia in Fratelli d'Italia, senza considerare i più di trenta grandi elettori di Coraggio Italia che sono sempre più tiepidi sull'idea di sostenere e votare Berlusconi. A questo si aggiunge il no secco e categorico di Matteo Renzi e di Italia Viva e lo scarso (massimo 15-20 grandi elettori) risultato della 'campagna acquisti' lanciata da giorni. Insomma, tra franchi tiratori e modesto apporto dagli altri gruppi parlamentari, i calcoli più ottimisti portano al massimo a 450-55 voti, troppi per poter sperare di essere eletto dalla quarta votazione.

Tra i fedelissimi dell'ex Cavaliere sia Gianni Letta sia Fedele Confalonieri, così come i figli, starebbero in queste ore consigliando al presidente di Forza Italia di valutare attentamente e di non rischiare brutte figure. Ci sono poi gli alleati di Centrodestra. Salvini, di fatto, sta già lavorando a un'altra soluzione e nella Lega danno per certo che la candidatura di Berlusconi non ha chance. I contatti del segretario leghista sono continui con tutti i principali leader, non solo della maggioranza ma anche Giorgia Meloni, per cercare di arrivare al quarto scrutinio (se non prima) con una soluzione la più condivisa possibile.

L'ipotesi Mario Draghi resta sullo sfondo, anche se serve un patto di legislatura e soprattutto un nuovo premier, mentre restando nel Centrodestra il nome in ascesa è quello di Marcello Pera, seguito dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Tramontata la candidatura di Letizia Moratti. Escluso categoricamente un nome di Centrosinistra, come Paolo Gentiloni, il compromesso potrebbe portare anche a Pierferdinando Casini, che piace moltissimo a Renzi, mentre Marta Cartabia non convince in maniera trasversale e Giuliano Amato non avrebbe i voti della Lega (ovviamente nemmeno di FdI). Staremo a vedere, ma qualcosa si muove e la candidatura di Berlusconi al Quirinale inizia a scricchiolare.