Quirinale, Berlusconi Presidente. Quasi fatta. Il rumor clamoroso
Quirinale, salgono le quotazioni di Berlusconi presidente della Repubblica
Quirinale, per Berlusconi voti in arrivo da renziani, peones M5s, Misto e perfino Pd
Crescono le quotazioni di Silvio Berlusconi presidente della Repubblica. Mentre i leader politici tengono le carte coperte in attesa del via libera alla Legge di Bilancio, tranne Carlo Calenda che si è apertamente schierato per l'elezione della ministra Marta Cartabia, dietro le quinte l'ipotesi dell'ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia Capo dello Stato sta diventando sempre più concreta.
Il primo punto è capire se il Centrodestra ha davvero intenzione di mandare l'ex Cavaliere al Quirinale. E il modo per capirlo è facile. Se nelle prime tre votazioni, quando è richiesta la maggioranza qualificata dei grandi elettori, la coalizione composta di Lega, Fratelli d'Italia e Fi vota scheda bianca allora vuol dire che fa sul serio, se invece vota subito Berlusconi è di fatto un modo per accontentare Silvio che probabilmente verrebbe subito bruciato.
Stando però a quanto trapela, almeno al momento, l'intenzione sarebbe quella di procedere con la scheda bianca e scrivere il nome di Berlusconi solo al quarto scrutinio, ovviamente salvo altre intese, difficili, o sul nome di Mario Draghi (occhio ai franchi tiratori azzurri) o su un altro con l'intesa che il premier resti a Palazzo Chigi fino al termine della legislatura.
I conti che si fanno in Parlamento sono abbastanza semplici e fanno sperare il presidente azzurro. Il Centrodestra sulla carta parte da 441 voti e per essere eletto al quarto scrutinio ne servono 505. Una ventina potrebbero, anzi dovrebbero, arrivare dai renziani di Italia Viva e siamo già attorno a 460. Dieci o quindi voti sono stimati in arrivo dai vari Gruppi Misti e Autonomie di Camera e Senato e siamo tra i 470 e i 475. Mancano solo 35-40 voti e per l'ex Cav è fatta. Non pochi grillini, tra 20 e 25, soprattutto i peones, raccontano fonti qualificate e molto inside nei Palazzi della politica romana, si starebbero orientando verso Berlusconi, sia per le uscite a favore del reddito di cittadinanza sia per evitare Draghi al Colle.
Poi c'è il Pd. Proprio Enrico Letta, paradossalmente, sarebbe il vero vincitore dell'elezione del leader azzurro al Quirinale. E' molto probabile, infatti, che un'elezione senza accordo nell'attuale maggioranza porterebbe alla fine del governo Draghi e anche alla fine delle legislatura e, con mezzo Paese contro Berlusconi Capo dello Stato - rinascerebbero subito i vari girotondi e quotidiani come Il Fatto (e non solo) inizierebbero una campagna contro -, il Pd avrebbe gioco facile a mettersi alla guida di questa protesta popolare contro il Centrodestra che avrebbe forzato la mano sul Quirinale eleggendo un Presidente di parte in una fase delicata per il Paese.
Un'ottima carta da giocare in campagna elettorale chiedendo il voto dei cittadini per bilanciare gli equilibri politici. In sostanza, spiegano fonti qualificate, qualche parlamentare dem potrebbe votare Berlusconi al Quirinale proprio per far scattare la reazione di mezza Italia e provare a vincere le elezioni politiche che sarebbero quasi inevitabili e che si potrebbero tenere, come ha scritto Affaritaliani.it, l'8 e il 9 maggio. Una serie di giochi e doppi giochi politici fanno diventare il sogno (di Antonio Tajani) realizzabile.