Quirinale, l'effetto D'Alema sul Pd. Almeno 50-60 franchi tiratori anti Draghi
Decisivi i rapporti dell'ex premier con il ministro Orlando e il vicesegretario Provenzano. Asse mai interrotto con i due esponenti dem
Quirinale, la minaccia sgambetto a Draghi arriva da D'Alema
L'elezione del nuovo capo dello Stato si avvicina. Mancano ormai meno di 20 giorni alla data fissata per l'inizio delle votazioni: il 24 gennaio alle ore 15. Fino a quel momento continueranno trattative segrete tra i partiti. A questa partita si è iscritto ancora una volta Massimo D'Alema, l'ex premier è intenzionato - si legge sul Giornale - a giocare un ruolo da protagonista nella strategia per il Colle. "Non ha più il potere di una volta ma, quando parla lui, tutti zitti e mosca". D’Alema ha appena annunciato l’intenzione di rientrare nel Pd, mentre quelli che tacciono in religioso silenzio sono alcuni tra i parlamentari Dem. La voce arriva dal Nazareno e, più nello specifico, dall’ala zingarettiana: il leader Maximo non ha più la facoltà di fare il bello ed il cattivo tempo ma conserva un certo tasso di potere attrattivo, in specie tra i più giovani.
L’ex premier è filocinese - prosegue il Giornale - e sgambetterebbe volentieri l’ex Bce Mario Draghi, che invece è atlantista. Tra le fila del Pd c’è chi assicura che siano almeno una quarantina i parlamentari franchi tiratori disposti ad assecondare l’ennesimo piano cervellotico dell'ex premier: "Dipende dalle opzioni", fanno presente dall’ala centrista dei Dem. "Potrebbero addirittura arrivare a sessanta". Circola soprattutto un nome come sponda: quello del vicesegretario Giuseppe Provenzano. "L’ex ministro deve di più ad Orlando, però è noto come i vari staff siano composti da dalemiani. I due si parlano eccome", annota la fonte zingarettiana. È proprio agli uomini vicini al ministro del Lavoro che ci si riferisce quando, quasi sottacendo, dal Pd arrivano a parlare di «coperta corta» attorno a Mario Draghi. Se Letta dovesse provare a blindare l’intesa con i riformisti - leggasi pure Base riformista - sull’elezione dell’attuale premier al Colle, l’ala sinistra del partito, magari manovrata da D’Alema, potrebbe portare in dote qualche sorpresa.
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