Quirinale, il trucco delle schede "segnate". Fico vuole leggere solo i cognomi
Se passasse il metodo del presidente della Camera diventerebbe impossibile risalire ai franchi tiratori o ai voti esterni
Quirinale, Fico vuole impedire a Berlusconi di contare i voti
Mancano solo 7 giorni al giorno tanto atteso, quel 24 gennaio in cui inizieranno le votazioni per eleggere il prossimo presidente della Repubblica. E' tempo di mosse e contromosse all'interno di tutti i partiti, si cerca un nome che metta d'accordo tutti ma la strada sembra sempre più in salita. A complicare ulteriormente le cose - si legge su Repubblica - arriva la decisione del presidente della Camera Roberto Fico di non convalidare le schede segnate. L’effetto sarebbe quello di stroncare la ferrea volontà di Berlusconi di “contare” i voti del centrodestra e tenere a bada i franchi tiratori. Di cosa si tratta? In estrema sintesi: il Presidente della Camera potrebbe limitarsi a pronunciare solo il cognome di chi riceve i voti. Senza nome di battesimo, abbreviazioni, appellativi alternativi o creativi. Fico ci sta pensando.
Annuncerà la decisione - prosegue Repubblica - soltanto la mattina del 24 gennaio. Come consuetudine, riunirà l’ufficio di Presidenza per pianificare gli ultimi dettagli e dirà come intende procedere. Gli uffici tecnici di Montecitorio gli hanno consegnato un dossier che contiene i tre possibili modi di procedere, che trovano fondamento nel comportamento dei suoi predecessori. Uno di questi tre precedenti prevede proprio la possibilità di limitarsi al solo “cognome”. Laura Boldrini, nel 2015, scelse di affrontare lo scrutinio che portò alla Presidenza della Repubblica di Sergio Mattarella leggendo in modo integrale ogni scheda, senza alcun tipo di filtro. Luciano Violante, invece, guidò Montecitorio dal 1996 al 2001 e in occasione dell’elezione di Carlo Azeglio Ciampi, nel 1999, si limitò a pronunciare il cognome.
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