Veneto "Mare Nostrum" del Carroccio: Salvini pensa alla corsa in solitaria

Salvini: “Il Veneto nel 2025 ovviamente era, e per quello che mi riguarda rimarrà orgogliosamente leghista”

Di Giuseppe Vatinno
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Politica

Regionali, Veneto "Mare Nostrum" per la Lega. Salvini pensa a correre solo

Si dipanano gli impegni elettorali e si sgrana il rosario della politica locale italiana. Prima la Sardegna, poi l’Abruzzo, fra poco la Basilicata e poi gli altri in vista dell’appuntamento di giugno con le Europee. Il centro-destra ha retto bene le prime due “partite”, perdendo sostanzialmente per lancio della monetina sull’isola e vincendo nettamente sul continente, in Abruzzo. Per il leader della Lega Matteo Salvini il Veneto non è stato mai in discussione. Rispondendo ai giornalisti dopo LetExpo a Verona ha dichiarato:

"In Abruzzo abbiamo fatto vincere il centrodestra. Ovviamente c'è un occhio alle regionali prossime che ci saranno. Il Veneto nel 2025 ovviamente era, e per quello che mi riguarda rimarrà orgogliosamente leghista. "Noi - ha continuato, rispondendo sulla possibilità di una corsa solitaria del Carroccio - lavoriamo per il centrodestra unito ovunque. Se in qualche singolo caso a livello locale ci saranno incompatibilità, o questioni fra tizio e caio, non è una scelta nazionale". L’emendamento, bocciato in Commissione, al terzo mandato dei governatori sarà presentato dalla Lega in Aula. Quindi la strada principale è questa, cioè ripresentare Luca Zaia. Se poi non sarà possibile la Lega –si fa intendere- correrà da sola. Però il Veneto è considerato “Mare Nostrum”, come era il Mediterraneo per i romani. Tradotto dal latinorum: “non c’è trippa per gatti”. Messaggio ai naviganti: la considerazione era rivolta, seppur velatamente e con tutti i crismi della diplomazia, anche e soprattutto agli alleati e in special modo a Fratelli d’Italia.

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Il discorso che fa Salvini è che già si è persa per una manciata di voti la Sardegna per aver cambiato la candidatura del governatore uscente all’ultimo momento, adesso non si fanno più bizzarrie né stranezze, essendo Zaia il candidato della lega e fino a prova contraria del centro-destra. Una misura questa, che serve anche a mettere sotto controllo qualche malumore locale con critiche che erano state rivolte dal deputato europeo Da Re che mirava a destabilizzare il progetto, ormai divenuto realtà, di una Lega nazionale e non più riferita solo al Nord. Critiche che ogni tanto tira fuori anche il Senatur Umberto Bossi ma che lasciano ormai il tempo che trovano.

A chi gli chiedeva di un possibile Congresso leghista ad aprile ha risposto chiaramente: “Non ho mai parlato di congressi ad aprile. Noi abbiamo intenzione di vincere in Europa per cambiare l’Europa. In Veneto c’è stato un congresso ed è finita in maniera chiara. Si farà il congresso federale quando sarà opportuno, prima bisogna vincere le Europee “.

Ed in effetti qualche scontento aveva sollevato questa richiesta che in vista delle Europee trova una porta chiusa, come è giusto che sia in questi casi in cui non ci si può permettere di minare minimamente la coesione elettorale interna. Per quanto riguarda poi l’espulsione dell’eurodeputato Gianantonio Da Re Salvini è stato altrettanto chiaro: “La Lega ha migliaia di amministratori, di iscritti che lavorano oggi in silenzio per la loro gente. Noi abbiamo approvato l’autonomia in un ramo del Parlamento, stiamo sbloccando cantieri. Stiamo lavorando per le Olimpiadi in Veneto, stiamo ultimando il Mose. stiamo portando l’alta velocità attraverso tutta la regione. Noi abbiamo tanto tempo da dedicare al lavoro non alla polemica”. Insomma, l’uscita di Da Re non conta nulla e la Lega andrà avanti lo stesso.