Siccità, il commissario Salvini. Il leader della Lega è in pole per la nomina
La premier Meloni vuole una figura con "poteri esecutivi rispetto alle decisioni prese della cabina di regia"
Commissario per la siccità, la cabina di regia e il potere esecutivo
Il governo ha deciso di accelerare sul tema dell'emergenza siccità e vuole nominare al più presto un commissario straordinario in grado di affrontare la delicata questione. La premier Meloni ha indicato le caratteristiche di questa figura. "Serve una persona competente", è il messaggio fatto recapitare, ma, racconta una fonte, non ci sono veti e la scelta - si legge su La Stampa - rientra in un accordo più generale sulla grande tornata di nomine di cui si sta discutendo. Alla fine, il commissario potrebbe essere lo stesso Matteo Salvini, che era scettico su questa figura, o comunque una personalità gradita alla Lega. "Abbiamo ereditato una questione complessa - ricorda Meloni durante l’intervento al Senato in vista del Consiglio europeo - puntiamo a un piano idrico straordinario utilizzando le nuove tecnologie e intendiamo individuare un commissario che abbia poteri esecutivi rispetto alle decisioni della cabina di regia".
L’emergenza - prosegue La Stampa - è scoppiata più di un mese fa, la premier Giorgia Meloni aveva presieduto la cabina di regia il 1° marzo annunciando un pacchetto di norme e la nomina di un commissario che però non sono arrivati; ieri il tavolo sull’acqua si è riunito nuovamente e il decreto dovrebbe essere varato la settimana prossima. La riunione è stata coordinata dal vice premier Matteo Salvini e vi hanno preso parte i ministri Francesco Lollobrigida, Nello Musumeci, Raffaele Fitto e Roberto Calderoli. Come ha raccontato il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin (assente, perchè a New York), ci sono quasi 8 miliardi di euro per realizzare le opere, soldi già stanziati ma bloccati dalla burocrazia, tra fondi Pnrr (fino al 2026) e risorse della Coesione e Sviluppo relative alla programmazione 2014-2020.