Sondaggio: giusto intervistare Lavrov, il 62,6% sta con Brindisi e Rete4

"I giornalisti possono invitare chiunque". Bocciate le scelte del governo italiano nella gestione di questa crisi geopolitica

Sergey Lavrov
Politica
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"In Italia c'è libertà di stampa: i giornalisti possono invitare chiunque"

Il 62,6% degli italiani approva la scelta di intervistare il ministro degli Esteri Lavrov sulla tv italiana. Filoputiniani? Non proprio, visto che il 52,6 condanna il contenuto delle dichiarazioni dell’esponente del Cremlino, ma è proprio la scelta editoriale di “Zona Bianca”, il programma di approfondimento di Rete4, che viene approvata. 

Nel sondaggio di Termometro Politico emerge infatti che per il 31% del campione "i giornalisti italiani devono avere il diritto di invitare chiunque a parlare nelle proprie trasmissioni", una presa di posizione che certamente farà piacere a Giuseppe Brindisi, travolto da polemiche che a giudizio di affaritaliani.it erano immotivate. E non solo per noi, a quanto si evince dai dati.

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Ancora superiore (31,6%) la quota di intervistati che ritiene giusto dare parola a Lavrov "perché quando abbiamo ospitato l'intervento di Zelensky in Parlamento, questi non ha avuto un contraddittorio”. Chi invece critica la scelta di Rete4 sostiene chi rappresenta un regime che nega la libertà di parola ed è responsabile di crimini di guerra non può fare un comizio sulla tv italiana (19,3%), mentre un ulteriore 16,2% avrebbe considerato legittima l'intervista solo se vi fosse stato contraddittorio, affermando quindi una critica nei confronti di Brindisi.

Il 52,6% è d’accordo con Draghi nel definire le parole di Lavrov "false, aberranti e oscene", anche se tra questi c'è chi consiglia il capo del governo di non usare espressioni così forti per non peggiorare il clima (18,6%). Contro le posizioni di Draghi si schiera il 44,1%. Tra questi un 20% pensa che Lavrov abbia detto le cose come stanno "al contrario di Draghi e dei leader occidentali" mentre il restante 24,1% bolla le parole del ministro russo "non diverse dalla propaganda fatta da leader italiani e occidentali".

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un italiano su tre incolpa Usa, Nato e Ue. Bocciata anche l'Italia


Oltre un terzo degli italiani (37,6%) ritiene che il mancato accordo sulla pace in Ucraina sia responsabilità di Usa, Nato e Ue che "sperano che una guerra lunga indebolisca strategicamente la Russia". Il 34,2% dà invece la colpa a Putin, il 3,2% a Zelensky e infine il 22,8% a tutti gli attori in gioco.

La maggioranza degli intervistati ritiene che l'Italia, con le scelte fatte in questo conflitto, non stia facendo i propri interessi. Per il 33,7% stiamo infatti provocando una crisi economica che sta colpendo gli italiani mentre per il 28,3% siamo di fatto nelle condizioni di una colonia. Al contrario il 7,1% crede che una Russia più debole e meno pericolosa sia nel nostro interesse. A promuovere le scelte fatte dal governo è un ulteriore 27,2% secondo cui con le azioni intraprese stiamo rafforzando l'Unione Europea e l'alleanza con gli altri paesi occidentali.
 

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