Governo, sottosegretari e viceministri: nomi e poltrone (colpi di scena)
A Forza Italia la delega all'Editoria. Barelli all'Interno
Per Fazzolari (FdI) ipotesi Servizi segreti
Incassata la fiducia al governo alla Camera e al Senato, l’attenzione dei partiti della maggioranza di Centrodestra si è spostata sulle altre figure che completeranno l’esecutivo: i sottosegretari e i viceministri che affiancheranno i titolari dei dicasteri. I posti in palio potrebbero essere intorno ai 30. A essere particolarmente attenta a questi incarichi è Forza Italia, con cui ci sono state frizioni in sede di formazione del governo: gli azzurri si aspetterebbero di ricevere tra le 7 e le 9 posizioni.
Tra i nomi su cui la formazione di Silvio Berlusconi starebbe spingendo maggiormente c’è quello di Francesco Paolo Sisto, sottosegretario uscente alla Giustizia e che Forza Italia vorrebbe confermare dopo non aver ottenuto la titolarità del dicastero con Elisabetta Casellati. Altro ruolo che sarebbe ambito da Forza Italia è quello della delega all’Editoria, per cui sembrano in lizza i nomi di Deborah Bergamini e Alberto Barachini. Sestino Giacomoni, rimasto fuori dal Parlamento, potrebbe essere invece uno dei tre sottosegretari all’Economia. Per l'ex capogruppo di FI Paolo Barelli si profilerebbe invece un posto all'Interno come vice ministro. Più complessa sembra invece la posizione di Valentino Valentini: Berlusconi lo vorrebbe agli Esteri a fianco ad Antonio Tajani, ma la premier Meloni si oppone. Una soluzione potrebbe essere quella di nominare Valentini come vice di Adolfo Urso allo Sviluppo Economico.
Nella Lega tra i nomi più citati nei rumor, c'è Edoardo Rixi che potrebbe dare una mano a Salvini come vice alle Infrastrutture (e che sarebbe potuto essere ministro dei Trasporti se Matteo Salvini fosse tornato al Viminale). Federico Freni e Claudio Durigon, invece, potrebbero ottenere deleghe di peso nei ministeri economici. Il primo riconfermabile all'Economia, con Giancarlo Giorgetti, il secondo pare candidato invece alla guida di una commissione parlamentare. Nicola Molteni potrebbe restare al mministero dell'Interno. I posti nel sottogoverno potrebbero permettere a Salvini di stoppare le polemiche di chi parla di una Lega tutta lombarda. Anche per questo il veneto Alberto Stefani potrebbe trovare una poltrona, forse alla Difesa.
Ma la vocazione nazionale della Lega per Salvini premier potrebbe vedere premiato anche Nino Minardo, deputato siciliano. Jacopo Morrone potrebbe essere sottosegretario alla Giustizia, Vania Gava al Mite. Lucia Borgonzoni e Alessandro Morelli potrebbero restare nella squadra, la prima confermabile alla Cultura, il secondo allo Sviluppo economico, lasciando via Venti Settembre. Resterebbe in squadra anche Rossano Sasso, già all'Istruzione, mentre pare certo un posto anche per il responsabile dei dipartimenti, il senatore Armando Siri. Tra i nomi dell'ultima ora quello della senatrice Valeria Alessandrini.
Per quanto riguarda la formazione di Giorgia Meloni, ci si aspetta che a trovare posto siano alcuni fedelissimi della leader finora rimasti fuori dal governo: tra questi svetta Giovanbattista Fazzolari, che potrebbe ricevere la posizione di sottosegretario all'Attuazione del programma oppure con delega ai Servizi segreti. Un altro esponente di Fratelli d’Italia che potrebbe trovare spazio nell’esecutivo è Maurizio Leo, per cui sarebbe pronto l’incarico di viceministro all’Economia con delega alle finanze. Inoltre sembra possibile anche la nomina di Gianni Berrino come sottosegretario al Turismo e di Paola Frassinetti all'Istruzione.
Infine a rivendicare posizioni tra i sottosegretari e i viceministri è anche Noi moderati, la formazione del Centrodestra rimasta a bocca asciutta per i ministeri: “Mi aspetto che per Noi moderati, in grado di esprimere più competenze, ci sarà una chiamata per ruoli di sottosegretario”, ha detto Maurizio Lupi.