Stellantis, su Affaritaliani.it il messaggio di FdI a Elkann: "Altri 500 milioni ma solo con piano industriale e produzione in Italia"

"Risorse anche per altri imprenditori alle stesse condizioni". Parla Osnato, responsabile economico di Fratelli d'Italia e presidente della Commissione Finanze della Camera

Di Alberto Maggi
Marco Osnato Giorgia Meloni
Politica

"Stellantis ovviamente è il primo interlocutore ma non l'unico, se ci fossero altri imprenditori che volessero venire in Italia a produrre e creare occupazione le misure valgono per tutti"


"Il ministro Urso e il presidente Meloni sono stati chiari. Possiamo pensare a un’integrazione dei fondi sul settore dell'automotive ma solo in cambio di politiche industriali serie e precise e non certo per l'acquisto di auto elettriche cinesi. Serve il rientro della produzione in Italia e il miglioramento delle attività nel nostro Paese già presenti, questa è la condizione". Con queste parole Marco Osnato, responsabile economico di Fratelli d'Italia e presidente della Commissione Finanze della Camera, intervistato da Affaritaliani.it, risponde alla domanda se nella manovra economica per il 2025 potrà esserci un aumento delle risorse a favore del comparto auto in profonda crisi.

Le risposte, dopo le dimissioni di Carlos Tavares, per Stellantis le risposte le deve dare John Elkann… "Stellantis ovviamente è il primo interlocutore ma non l'unico, se ci fossero altri imprenditori che volessero venire in Italia a produrre e creare occupazione le misure valgono per tutti. In questa manovra ci sono già 400 milioni di euro per l'automotive e se ne possono aggiungere altri 500 milioni per arrivare a quel quasi miliardo di euro che era il fondo precedente".

Osnato poi sottolinea: "Chi dice che abbiamo tagliato il fondo per il settore dice una sciocchezza, non abbiamo tagliato niente. Ma il fondo e le risorse hanno senso solo se c'è un chiaro progetto industriale. Prima quello, poi i soldi del governo". Alla domanda se gli eventuali soldi per l'automotive possano mettere a rischio l'ampliamento della platea delle persone che beneficeranno del taglio dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% da gennaio 2025, Osnato è chiarissimo: "Assolutamente no. Sono due politiche diverse. L'innalzamento fino a 50mila euro di reddito lordo l'anno per il taglio dell'Irpef resta una possibilità in campo legata a come andrà il concordato fiscale la cui riapertura termina il 12 dicembre", conclude.

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