Strage Ustica, da Amato fandonie? La bomba terremota i rapporti Italia-Nato

L'ex premier riscrive la strage di Ustica. Dal generale Tricarico un duro attacco: "Solo fandonie". Ma perchè parlare oggi? Dietro la bomba un attacco alla Nato

di Fabrizio Cicchitto*
Politica

Strage di Ustica, ecco perchè nessuno ha la verità in tasca. Il commento 

La versione di Giuliano Amato e quella contrapposta del generale Tricarico vanno prese entrambe in considerazione perché non prevalga quella di Giuliano Amato per la Maggior caratura politica del suo sostenitore. Si è visto che per quello che riguarda l’intervento di Craxi Amato ha dato una versione totalmente sbagliata perché ha retrodatato al 1980 un intervento che invece è stato ben 6 anni dopo. Da questo e da molto altro quindi emerge che nessuno ha la verità rivelata in tasca.

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In ogni caso due quesiti di fondo: il primo è il seguente: perché Amato parla solo oggi? E’ forte l’impressione che tenendo conto anche delle date (parliamo di una vicenda che risale al 1980), che si tratti più che altro di una polpetta avvelenata con obiettivi politici riguardanti il presente più che il passato. Assai singolare è la drastica chiamata in campo di Macron (“Macron chieda scusa”), che con quella vicenda ovviamente non ha avuto assolutamente nulla a che fare e che potrebbe  intervenire solo di fronte alla esibizione  di documenti assai precisi e non alla evocazione di articoli o di firme di Purgatori che sono bilanciati da altri articoli, da qualche sentenza di Tribunale e dalle prese di posizione del generale Tricarico a nome dei militari dell’epoca che non sono per definizione brutti sporchi e cattivi.

E’ forte l’impressione che Amato stia dando la sua voce e la sua immagine a chi, a livello interno e internazionale, vuole moto complicare i rapporti fra l’Italia, la Francia, la NATO e gli USA, una bella miscela infernale in presenza non in Gheddafi, ucciso molti anni fa, ma dell’aggressione russa alla Ucraina tamponata con fatica dagli sforzi congiunti degli USA di Biden, della Unione Europea e della NATO. 

Tutto ciò avviene in un mondo assai singolare nel quale tutto gli schemi sono saltati. La damnatio di Amato nei confronti della NATO ci ricorda anche la battuta di padre Francesco sempre sulla NATO che avrebbe abbaiato ai confini della Russia turbando i nervi sensibili di Vladimir Putin. Se non che sia Amato che Bergoglio dimenticano che la Germania di Schröeder e della Merkel, l’Italia di Berlusconi e di Prodi avevano consegnato a Mosca la politica energetica e adesso siamo di fronte a un faticoso recupero dell’Europa rispetto alla aggressività devastante della Russia di Putin e a quella più avvolgente della Cina di Xi. 

*Analisi a cura di Fabrizio Cicchitto, direttore di Civiltà Socialista, oggi Presidente di ReL, Riformismo e Libertà, già Presidente nel 2008 del Gruppo Parlamentare del PDL alla Camera dei Deputati. 

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