Stretta sugli "eco vandali". Carcere per 3 anni a chi imbratta i monumenti

Il ministro Sangiuliano: "Da me anche una sanzione amministrativa con spese a carico dei responsabili". Gli attivisti: "Pronti a tutto, anche alla prigione"

Politica

Governo, il Ddl per mandare in carcere chi imbratta monumenti

Il governo sta lavorando ad una nuova legge, un decreto ad hoc per gli "eco vandali" con l'obiettivo di mettere in prigione chi imbratta monumenti e beni culturali. Pene più severe, - si legge sul Corriere della Sera - fino a 3 anni di carcere, estendendo il reato di danneggiamento previsto dal codice penale, e Daspo, cioè divieto di avvicinamento ai monumenti per chi deturpa il patrimonio artistico. La proposta di legge depositata dai senatori di Fratelli d’Italia per punire i cosiddetti «eco vandali», segue queste due linee. Nelle stesse ore al ministero della Cultura si prova a costruire un provvedimento che addebiti ai responsabili i costi per la ripulitura. Pronta la replica del collettivo di attivisti Ultima generazione, attraverso il portavoce Simone Ficicchia: «Invece di occuparvi della crisi climatica, promuovete leggi contro azioni non violente. Ma noi non abbiamo paura, siamo pronti anche al carcere».

Il ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, - prosegue il Corriere - che si è espresso più volte contro le azioni di protesta che hanno bersagliato i monumenti, vuole approfondire la proposta di legge dei senatori di FdI, prima di esprimersi. Ma si muove già con un altro obiettivo: «Mi accingo a varare — dice—una sanzione amministrativa che disponga che i costi di ripristino dei luoghi siano a carico di chi commette questi atti». Per il ministro, infatti, spesso è stato sottovalutato sia il prezzo degli interventi straordinari diripristino «che finiscono a carico di tutti i cittadini», sia i possibili effetti permanenti.

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