Stupri di Hamas: femministe zitte, a Roma la manifestazione di “Setteottobre"

Ieri la manifestazione a Roma di “Setteottobre”, con Matone, Carfagna, Roccella, Gelmini, Boschi, Mancina e molte altre

Di Giuseppe Vatinno
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 Eugenia Maria Roccella
Politica

Matone: “la nostra non è una società patriarcale. Il patriarcato è il Burka”. Roccella: “Facciamo del 7 ottobre la Gionata Internazionale contro il femminicidio”

 

Commento della storica israeliana Tamar Herzig a margine della maratona oratoria promossa dall'associazione Setteottobre: "Qualche giorno fa, mi è stata inoltrata la locandina di uno 'sciopero transfemminista contro la violenza patriarcale' in cui sono presenti tre persone, una delle quali, con la bandiera palestinese, indossa un velo e un top che le lascia la pancia scoperta. Quest’immagine è emblematica della pericolosissima ignoranza sulla situazione delle libertà di genere e sessuali delle donne e dei trans palestinesi e, più in generale, delle popolazioni del Medio Oriente. In questa regione del mondo, l'unico Paese che protegge la parità dei sessi e i diritti LGBTQ+ nonché i diritti delle donne di ogni minoranza è Israele. Israele è l’unico Paese dove i transessuali non rischiano la morte, ma, al contrario, possono condurre esistenze libere e piene. Molti dei miei studenti e colleghi docenti dell’Università di Tel Aviv appartengono apertamente alla comunità LGBTQ+: sfido a trovarne in altre università mediorientali fuori da Israele. Cortei di gay pride non esistono fuori da Israele.

A Gaza, sotto regime islamico di Hamas, una donna che scenda in strada abbigliata nel modo della locandina, rischierebbe la vita. Hamas è un movimento religioso fondamentalista i cui valori religiosi, spiegati nel manifesto ufficiale, sono esplicitamente patriarcali.

In questa locandina c’è poi qualcosa che non si vede: c’è qualcuna che non c’è. Quest’immagine fa molto più che raccontare l'ignoranza sulla mancanza di diritti di donne e trans palestinesi: con la sua omissione, cancella la terribile esperienza delle donne israeliane, vittime di brutali violenze sessuali il 7 ottobre e, come ostaggi a Gaza, ancora oggi. È l’immagine di organizzazioni femministe che audacemente parlano e al contempo restano in silenzio".

Ieri, a Roma, a Piazza Santi Apostoli l’associazione “Setteottobre” ha dato luogo ad una maratona oratoria a cui erano presenti, tra gli altri, Maria Elena Boschi, Maria Stella Gelmini, Simonetta Matone, Cinzia Bonfrisco, Mara Carfagna, Noemi Di Segni, Claudia Mancina, Lia Levi, Ilaria Borletti Buitoni, Mirella Serri, Lucetta Scaraffia, Linda Laura Sabbadini, Francesca Nocerino.

Sul suo sito Facebbok Mara Carfagna ha scritto:

“In piazza per ricordare le vittime del femminicidio di massa commesso da Hamas il #7ottobre. Ma anche per denunciare il silenzio vergognoso delle organizzazioni umanitarie e di parte del mondo femminista nazionale. A chi racconta di un possibile compromesso con quei terroristi rispondiamo: non in nostro nome. Loro non vogliono la pace ma solo la distruzione di #Israele, al punto di usare anche gli innocenti civili palestinesi come scudi umani”.

Ed in effetti, dai tanti movimenti femministi nostrani non si è levata una parola contro gli stupri compiuti da Hamas ed ora confermati dall’Onu.

Le varie commissioni pari opportunità dell’Ordine dei giornalisti, FNSI, Usigrai e Giuliagiornaliste tacciono perché non gli conviene mettere in discussione la linea pro palestinese che le ha da sempre caratterizzate. Dobbiamo dunque dedurre che ritengano che esistono violenze di serie A e violenze di serie B.

Una visione orribile della realtà, ma soprattutto dell’universo femminile.

Simonetta Matone, della Lega, deputato ed ex magistrato ha parlato nel suo intervento dell’ “l’accanimento sulle donne, l’accanimento sull’apparato genitale femminile, le torture sono state certificate e niente di più vergognoso è del silenzio che lo ha accompagnato. Ora noi abbiamo visto manifestazioni imponenti come quella contro il cosiddetto patriarcato, equivoco terminologico, equivoco concettuale perché la nostra non è una società patriarcale. Il patriarcato è il Burka, il patriarcato è Hamas che sevizia e oltraggia le donne con il gusto sadico di farlo perché sono ebree e donne, filmando tutto. Il patriarcato è Hamas che nel 17-simo punto della sua costituzione dichiara che le donne hanno un ruolo centrale perché fattrici e forgiatrici di combattenti futuri. Non abbiamo però visto manifestazioni e cortei di donne e per le donne. Abbiamo invece visto cortei femministi in cui si inneggiava spudoratamente ad Hamas”.

Con buona pace di Gino ed Elena Cecchettin.

Eugenia Roccella Ministro della famiglia e delle Pari Opportunità lancia una proposta: L’ 8 marzo, , è la Giornata Internazionale della Donna, il 7 ottobre proverà a darla diventare la data contro il femminicidio”.