Tajani o Gentiloni premier dell'alleanza draghiana-europeista. Il retroscena
Maggioranza in subbuglio, Antonio Tajani o Paolo Gentiloni: chi prende più voti sarà presidente del Consiglio. Ecco il piano dei centristi
Tajani o Gentiloni premier dell'alleanza draghiana-europeista. Il retroscena
Antonio Tajani o Paolo Gentiloni. Chi prende più voti sarà presidente del Consiglio. Ecco il piano dei centristi - Azione, Più Europa e forse anche Italia Viva di Matteo Renzi - per le prossime elezioni politiche che, viste le divergenze nella maggioranza, potrebbero arrivare prima del previsto. Giorgia Meloni e i leader del Centrodestra assicurano che il governo arriverà fino al termine della legislatura, ma le divergenze sono numerose, non solo sulla Legge di Bilancio e sulla cittadinanza italiana agli stranieri.
Tanti i temi che potrebbero far implodere il Centrodestra, come ad esempio le riforme, prima fra tutte l'autonomia regionale differenziata con la Lega che spinge per correre (Luca Zaia in testa) e Fratelli d'Italia e Forza Italia che continuano a frenare. Se ci fosse una crisi di governo, il piano - che piacerebbe moltissimo al Quirinale e avrebbe sponsor in Europa grazie a Mario Draghi - sarebbe quello di andare alle urne ognuno per sé. Nessuna alleanza Pd- M5S e Centrodestra in frantumi. E, dopo i risultati delle urne, l'ipotesi a cui starebbero lavorando i cosiddetti poteri forti che non amano questo esecutivo troppo vicino alle posizioni di Orban e della destra, sarebbe quella di una coalizione centrista con Pd, Forza Italia e tutte le forze centriste da collante. Elly Schlein è troppo di sinistra e non può certo essere premier, quindi l'unico del Pd in corsa è Paolo Gentiloni, che ha ottimi rapporti anche con una parte del M5S.
Premier? O Gentiloni o Tajani, dipende chi prenderà più voti alle elezioni tra Pd e Forza Italia. All'opposizione i 5 Stelle, tranne la parte più moderata, AVS, la Lega e ovviamente anche Fratelli d'Italia. Per quanto riguarda il Carroccio, spiegano fonti centriste, la Lega di Giorgetti sarebbe perfetta in questa maggioranza, ma non certo quella di Matteo Salvini e di Roberto Vannacci. Questo scenario piacerebbe moltissimo anche ai figli di Silvio Berlusconi, Piersilvio e Marina, che vogliono un rapporto solido e non conflittuale con l'Europa e che non amano le sparate di Salvini e Vannacci, ma anche di una parte di FdI. Senza dimenticare il ruolo fondamentale di Mario Draghi in Europa e Gianni Letta in Italia. Entrambi, in caso di caduta del governo Meloni, potrebbero ricoprire funzioni propedeutiche per la realizzazione di tale progetto. Fantapolitica? Al momento pare di sì, ma nei retroscena che si sussurrano in Parlamento l'ipotesi è molto concreta.