Tasse, "taglio dell'Irpef anche per i redditi fino a 50.000 euro". Le anticipazioni
Legge di Bilancio 2025, intervista a Marco Osnato, presidente di Fratelli d'Italia della Commissione Finanze della Camera
"Bisognerà entrare anche nella selva delle tax expenditure sfoltendo quei bonus - spesso clientelari - preservando le deduzioni di carattere sociale come quelle delle spese mediche"
"La prossima Legge di Bilancio sarà sicuramente coerente con le due precedenti proposte dal Governo Meloni, ovvero sarà una proposta che contempererà la tenuta dei conti pubblici con evidenti azioni di carattere sociale e di sviluppo economico". Lo afferma ad Affaritaliani.it Marco Osnato, presidente di Fratelli d'Italia della Commissione Finanze della Camera. Che aggiunge: "Taglio del cuneo fiscale, maxi-deduzione 'più assumi meno paghi', defiscalizzazioni delle assunzioni di donne con figli, under 35 o persone con difficoltà, bonus asilo nido... Sono tutte misure che, presenti nella scorsa Legge di Stabilità, saranno confermate e in alcuni casi rinforzate. Ma l’intenzione è quella di lavorare anche sul “ceto medio” in modo da abbassare la pressione fiscale (IRPEF) anche ai redditi fino a 50.000 euro".
"Questo andrà fatto - spiega Osnato - cercando risorse, sicuramente nelle maggiori entrate tributarie derivanti dalla lotta all’evasione e dalle norme semplificate negli adempimenti dalla riforma fiscale, ma bisognerà entrare anche nella selva delle tax expenditure sfoltendo quei bonus - spesso clientelari - preservando le deduzioni di carattere sociale come quelle delle spese mediche… 625 incentivi per un costo di 125 miliardi, spesso polverizzati in mini-bonus con effetti non misurabili e non misurati: là bisogna tagliare", sottolinea.
"Questa la strada che il Presidente Meloni ha intrapreso: correttezza nei conti, tutela dei più deboli, lotta all’inverno demografico, sviluppo della produttività nazionali. E i dati sono assai confortanti... Massima occupazione, soprattutto giovanile, stipendi con maggior potere d’acquisto, PIL in crescita (con risultati maggiori al Sud). Tutto ciò in mezzo a due guerre, lo choc energetico e il picco inflazionistico", conclude Osnato.