Ucraina, Romeo (Lega): "Armi? Meloni inviti Ue e Nato a maggiore cautela"

Il capogruppo della Lega al Senato: "Non si è fatto abbastanza per fermare la guerra in Ucraina"

Di Alberto Maggi
Massimiliano Romeo
Politica

Ucraina, Romeo: "La Lega chiede di fare il massimo sforzo diplomatico possibile per arrivare al risultato di una tregua e questo vuol dire essere filo-putiniani?"

"La Lega non crea alcun problema alla maggioranza, abbiamo però messo in evidenza una forte preoccupazione che la guerra, continuando così, possa portare a un'escalation molto pericolosa per tutti. Non è in discussione il sostegno all'Ucraina, ma siamo preoccupati dell'invio e dell'utilizzo di armi sempre più potenti". Con queste parole il capogruppo del Carroccio al Senato, Massimiliano Romeo, intervistato da Affaritaliani.it, torna sulla vicenda Ucraina dopo il suo intervento di ieri a Palazzo Madama, considerato da molti un segnale di discostamento della Lega dalla politica estera della premier Meloni.

Il Regno Unito vorrebbe addirittura inviare proiettili all'uranio impoverito...

"Appunto, io in Aula ho citato il caso della Polonia che intende mandare in Ucraina i caccia. Questo continuo premere sull'acceleratore può causare un incidente dal quale poi non si può più tornare indietro. Abbiamo quindi chiesto al presidente Meloni di parlare in Consiglio europeo anche con i leader degli altri Paesi e in sede Nato per portare avanti una maggiore cautela, pur comprendendo l'esigenza di continuare a sostenere l'Ucraina e il popolo ucraino".

Ah, quindi insiste?

"Bisogna predicare cautela, visto che ci sono molti analisti ed esperti americani vicini all'area del Dipartimento della Difesa Usa che sostengono e credono possibile un'escalation e che questa possibilità aumenti esponenzialmente ogni giorno che passa se non si arriva subito a una soluzione diplomatica. Insistiamo che l'Italia, ovviamente non da sola ma con gli altri Paesi europei, cerchi di intensificare gli sforzi affinché si arrivi almeno a una tregua, dato che finora abbiamo visto ben poco per fermare il conflitto".

Crede nel piano di pace cinese?

"Non è una questione solo della Cina. Dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022, abbiamo visto molti tentativi di vari Paesi, ricordo la Francia, la Turchia, Israele e ora la Cina, ma sono tutti stati subito accantonati. Questo è fonte di forte preoccupazione, sembra che non si riesca a trovare una soluzione diplomatica. La domanda è: si sta facendo tutto il possibile per fermare il conflitto?".

Forse con la guerra qualcuno ci guadagna economicamente...

"Questo non so dirlo, anche se in tutte le guerre, la storia ce lo insegna, ci sono risvolti economici. Penso che dovremmo investire risorse economiche pensando prima alla tregua e poi alla pace e alla ricostruzione dell'Ucraina".

Qualcuno ha ricominciato a dire che la Lega è filo-putiniana dopo le sue parole al Senato...

"Ecco, basta discostarsi un minimo dal pensiero dominante che si viene subito criminalizzati. La Lega chiede di fare il massimo sforzo diplomatico possibile per arrivare al risultato di una tregua e questo vuol dire essere filo-putiniani? Se questo è il pensiero dominante dell'Occidente siamo messi proprio male".

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