Il libro postumo di Ratzinger si abbatte sul Vaticano
Nuove tegole su Francesco e il fronte progressista della Chiesa
“Che cos’è il cristianesimo. Quasi un testamento spirituale”
Venerdì scorso è stato pubblicato un altro libro: “Che cos’è il cristianesimo. Quasi un testamento spirituale” (Mondadori) la cui uscita è stata celata abilmente fino a pochi giorni prima quando il Corriere della Sera l’ha annunciato. È il terzo libro che esce a soli venti giorni dalla scomparsa di Papa Benedetto XVI. Un vero record mondiale, visto che evidentemente erano pronti da tempo.
Aveva iniziato la sequenza padre Georg Gänswein con “Nient’altro che la Verità” (Piemme) a cui era seguito il libro del cardinale tedesco e teologo Gerhard Müller “In buona fede” (Solferino). Già il primo -e cioè quello di padre Georg-, segretario particolare di Papa Ratzinger, aveva provocato polemiche a non finire tanto che il prelato cercò di bloccarne (inutilmente) l’uscita.
A questo, la scorsa settimana, s’era sommato il libro di Müller, un altro duro attacco da parte del “capo dei conservatori”, in cui veniva criticata la teologia di Ratzinger ed ora questo nuovo dello stesso Ratzinger curato da Elio Guerriero e da monsignor Georg Gänswein che raccoglie importantissime riflessioni.
La volontà di Benedetto XVI era che uscisse postumo perché «Da parte mia, in vita, non voglio più pubblicare nulla. La furia dei circoli a me contrari in Germania — aveva scritto Ratzinger in una missiva a Elio Guerriero — è talmente forte che l’apparizione di ogni mia parola subito provoca da parte loro un vociare assassino. Voglio risparmiare questo a me stesso e alla cristianità».
L’attacco al cattolicesimo progressista è deciso: “Vi furono singoli vescovi, e non solo negli Stati Uniti, che rifiutarono la tradizione cattolica nel suo complesso mirando nelle loro diocesi a sviluppare una specie di nuova, moderna cattolicità. Forse vale la pena accennare al fatto che, in non pochi seminari, studenti sorpresi a leggere i miei libri venivano considerati non idonei al sacerdozio. I miei libri venivano celati come letteratura dannosa e venivano per così dire letti solo di nascosto".
Ne parla spesso Andrea Cionci su Libero. Poi passa all’attacco della visione progressista pro gay ben presente nella Chiesa: "nell’ambito dell’incontro dei presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo con Papa Francesco, sta a cuore soprattutto la questione della vita sacerdotale e inoltre quella dei seminari".
E poi lancia la bomba: "in diversi seminari si formarono 'club' omosessuali che agivano più o meno apertamente e che chiaramente trasformarono il clima nei seminari". Successivamente Ratzinger parla direttamente del lassismo sessuale: "un vescovo, che in precedenza era stato rettore, aveva permesso di mostrare ai seminaristi dei film pornografici, presumibilmente con l’intento di renderli in tal modo capaci di resistere contro un comportamento contrario alla fede".
Un altro passaggio significativo c’è quando racconta delle sue dimissioni: "Quando l’11 febbraio 2013 annunciai le mie dimissioni dal ministero del successore di Pietro, non avevo piano alcuno per ciò che avrei fatto nella nuova situazione. Ero troppo esausto per poter pianificare altri lavori. Inoltre, la pubblicazione dell’Infanzia di Gesù sembrava una conclusione logica dei miei scritti teologici".
Dunque un’altra tegola per Papa Francesco e per il fronte progressista in una polemica infinita che nessuno poteva prevedere prima della scomparsa di Benedetto XVI.