Politica

C'è un solo modo di risolvere il conflitto Russia-Ucraina e non è in battaglia

di Alfredo Tocchi

Abbiamo il diritto di decidere se vogliamo continuare ad alimentare questa guerra o se vogliamo che il nostro Paese cessi l’invio di armi

C'è un solo modo di risolvere il conflitto Russia-Ucraina. E non è in battaglia

Mentre il Parlamento italiano approva il sesto decreto sull'invio di armi all'Ucraina e la Polonia offre i carri armati Leopard negati (almeno per ora) dalla Germania, io mi pongo per l'ennesima volta la domanda: è accettabile mettere a rischio la sicurezza di milioni di esseri umani, imporre sacrifici, distruggerne il benessere senza che quei milioni di esseri umani siano chiamati a decidere se vogliono la guerra o la ripudiano come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali?


A quasi settant’anni dalla pubblicazione del Manifesto per la Pace di Bertrand Russel e Albert Einstein, è lecito alimentare una guerra nella quale le parti belligeranti sparano razzi contro una centrale nucleare? Non è forse vero quanto scritto quasi settant’anni fa? “Dobbiamo cominciare a pensare in una nuova maniera. Dobbiamo imparare a chiederci non che mosse intraprendere per offrire la vittoria militare al proprio gruppo preferito, perché non ci saranno poi ulteriori mosse di questo tipo; la domanda che dobbiamo farci è: che passi fare per prevenire uno scontro militare il cui risultato sarà inevitabilmente disastroso per entrambe le parti?”.


Ciascuno di noi è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità: se siamo – come ci hanno insegnato – uomini liberi, abbiamo il diritto di decidere se vogliamo continuare ad alimentare questa guerra o al contrario se vogliamo che il nostro Paese cessi l’invio di armi. In un articolo intitolato "L'etica della guerra" (gennaio 1915), il filosofo britannico Bertrand Russell, convinto oppositore dell’entrata in guerra dell’Impero Britannico nella Prima Guerra Mondiale, scrisse: "La giustificazione delle guerre di autodifesa è molto comoda, poiché per quanto ne so non c'è mai stata una guerra che non fosse di autodifesa".