Vicepresidenze, asse Pd-M5s. Zan-Camera? Da Mosca complimenti a Fontana
Il rappresentante del Congresso delle famiglie in Russia si felicita per il neo presidente della Camera. Dem e pentastellati trattano sui vice
Komov: “Contento per lui con Meloni saprà difendere i valori tradizionali”
"Sa, adesso stiamo seguendo notizie di altro genere... Ma sono contento per lui. Lo conosco. Ci siamo visti varie volte. Credo che, insieme a Giorgia Meloni, Lorenzo potrà promuovere la difesa dei valori tradizionali in Italia". Repubblica ha intervistato Aleksej Komov. Il quotidiano lo descrive così: "E' stato relatore al Congresso di Torino che incoronò Matteo Salvini segretario della Lega nel 2013 e al Congresso mondiale delle famiglie voluto da Fontana a Verona nel 2019 quand’era ministro della Famiglia, nonché presente a vari eventi al fianco di Fontana. È stato anche presidente onorario dell’Associazione Lombardia-Russia di Gianluca Savoini e a capo di diverse organizzazioni legate a Konstantin Malofeev, il cosiddetto “oligarca ortodosso”.
Komov si complimenta con Lorenzo Fontana per l'elezione alla presidenza della Camera. "Un uomo dinamico, imponente, di grande energia e idee nuove. Non un burocrate, uno che si attiene troppo alle formalità. È molto vitale e potrà fare parecchie cose buone per l’Italia in questi tempi difficili", dice Komov a Repubblica. Pensa che da presidente della Camera potrà anche influire sui rapporti tra Russia e Italia? chiede il quotidiano. "L’esperienza mi dice di no. Contro i politici occidentali a favore di rapporti amichevoli con la Russia scattano diverse operazioni speciali. per denigrarli, incastrarli e neutralizzarli", dice lui, prima di augurarsi che il governo porti avanti i temi dei valori tradizionali a lui cari. "Credo che sia Lorenzo che Giorgia Meloni, conosco anche lei, potranno promuovere e difendere quest’agenda. Naturalmente anche per questo saranno sottoposti ad attacchi, ricatti, operazioni speciali con metodi sporchi come intercettazioni telefoniche o pseudo-inchieste giornalistiche. Ma fa parte della vita politica. Speriamo comunque che riescano a fare quello che possono per il bene del popolo italiano".
Asse Pd-M5s sulle vicepresidenze, tra i Dem suggestione Zan alla Camera
Dopo la proposta (fallita) di un accordo su Maria Cecilia Guerra in alternativa a Fontana, dem e grillini trattano sui nomi. Il Corriere della Sera fa dei nomi: "Stefano Patuanelli per il M5S e una donna dem (Anna Rossomando o la lettiana Valeria Valente) a Palazzo Madama. Zan per il Pd alla Camera e una donna (da decidere) per i grillini. Ma poco importano i nomi, la notizia è che i 5 Stelle e il Pd riprendono a parlarsi".
Con l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, entra nel vivo la discussione interna al Partito Democratico sull’elezione dei capigruppo. La strada maestra resta quella della proroga di Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, soluzione che consentirebbe di evitare una verifica a stretto giro da parte del futuro segretario. Ma nelle ultime ore si registra un nuovo attivismo da parte delle aree interne al partito. Crescono, in particolare, le quotazioni di Anna Ascani, deputata apprezzata dall’area vicina al segretario Enrico Letta. Una operazione possibile, riferiscono fonti parlamentari dem, a condizione che Debora Serracchiani vada ad occupare la casella di vicepresidente della Camera. Casella che potrebbe, tuttavia, interessare anche a qualche esponente dell’area vicina a Nicola Zingaretti.
Qualcuno, a Montecitorio, parla di Marco Furfaro, giovanissimo neo eletto e, per questo, in basso nella classifica dei candidati in quel ruolo. Più chance avrebbe invece il governatore della Regione Lazio. La suggestione, per la vicepresidenza della Camera, porta il nome di Alessandro Zan: papà del disegno di legge contro i reati d’odio, Zan sarebbe per i dem la perfetta nemesi del presidente neo eletto, Lorenzo Fontana. Un candidato fuori da qualsiasi logica correntizia, commenta un parlamentare, ma perciò stesso più debole rispetto ai competitor. E poi, la scelta di Zan scombinerebbe il gioco di incastri fra aree politiche che si è innescato. Più statica la situazione al Senato, dove Simona Malpezzi è sempre in lizza per fare ancora la capogruppo, ma potrebbe rientrare in corsa per la vice presidenza di Palazzo Madama. Se dovesse realizzarsi questa seconda circostanza, candidata a subentrare a Malpezzi nel ruolo di capogruppo sarebbe Valeria Valente. Ma c’è anche l’attuale vice presidente del Senato, Anna Rossomando, in quota Orlando, a poter aspirare a quel ruolo. Per l’incarico di vice questore, invece, i franceschiniani starebbero pensando a Bruno Astorre. Tutto in bilico, viene però spiegato, dato che dopo il caso La Russa, con pezzi di opposizione che hanno votato l’esponente FdI, i dem in Parlamento si aspettano “altri brutti scherzi”.