Autonomia Differenziata: la Puglia ha chiesto il ritiro del ddl Calderoli

La Puglia insieme a Campania, Emilia Romagna e Toscana chiede in Conferenza delle Regioni il ritiro del disegno di legge del Governo su Autonomia differenziata.

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Autonomia Differenziata: la Puglia ha chiesto il ritiro del ddl Calderoli

"La Puglia ha espresso parere contrario al ddl Calderoli e ne ha chiesto il ritiro", ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, al termine della Conferenza delle Regioni sul disegno di legge per l'attuazione dell'Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario.

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"Abbiamo l'impressione - ha detto Emiliano - della continua accelerazione su un processo del quale non si conosce l'esito. Si rischia di avere a breve un Paese nel quale un'impresa, una famiglia, un cittadino, muovendosi sul territorio nazionale rischia di avere come interlocutore, per materie importantissime, a volte lo Stato e a volte le Regioni, sia dal punto di vista legislativo, che amministrativo".

"Si rischia di stritolare tutti i comuni italiani sotto il peso di regioni che diventeranno onnipotenti. E questo - ha concluso Emiliano - non corrisponde al disegno del legislatore costituzionale e neanche a un criterio di buona amministrazione. Per queste ragioni, la Puglia, a tutela dei comuni e a tutela dell'unità nazionale, ha chiesto il ritiro del ddl Calderoli".

Insieme alla Puglia hanno espresso parere contrario anche le regioni Campania, Emilia Romagna e Toscana.  E a tal proposito il presidente della della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha commentato: "Alcune regioni si sono differenziate dalla maggioranza, mi auguro che con il prosieguo del processo che vedrà l'attuazione dell'autonomia differenziata si possa trovare una ricomposizione con le regioni che oggi hanno espresso parere contrario". 

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Anche Francesco Boccia, senatore PD e già ministro interlocutore delle Regioni sul progetto di Autonomia differenziata, ha commentato l'esito in Conferenza delle Regioni: “Il Ministro Calderoli non pago della spaccatura prodotta nel Paese, ora divide le Conferenze e spacca i tavoli di Regioni e Comuni. Se c’è un valore istituzionale prioritario, che è stato sempre preservato, è il lavoro unanime delle Autonomie territoriali nella Conferenza Stato Regioni e nella Conferenza Unificata".

"Il governo sul Ddl Autonomia di Calderoli prima ignora Regioni ed Enti locali e porta il provvedimento in Consiglio dei ministri, annunciando un’approvazione in realtà mai avvenuta formalmente; poi, conscio della gaffe istituzionale, non trasmette il testo (perché mai approvato) al Parlamento, ma torna indietro e trasmette il testo che aveva ricevuto solo un applauso in Cdm alle conferenze Stato-Regioni e Unificata. Il risultato di oggi è che il Governo Meloni anziché ottenere ‘l’intesa’ (così come avviene per ddl condivisi e provvedimenti che incidono sulla vita di Regioni, Province e Comuni) spacca le Conferenze, finendo con il voto a maggioranza tra le Regioni e senza alcun voto per Comuni e Province che, invece, sospendono il parere".

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"Oggi si consuma un ennesimo grave strappo istituzionale - insiste Boccia - che Calderoli tenta di coprire falsificando anche la comunicazione pubblica, parlando di approvazione. Non c’è alcuna ‘Intesa’. Per le Conferenze o c’è l’intesa o non c’è. E su un provvedimento così delicato per la vita del Paese, il governo Meloni ha deciso di andare avanti a testa bassa. Saremo conseguenti in Parlamento. Troviamo grave anche la mancanza di dibattito preventiva sul Ddl spacca Italia da parte dei consigli regionali delle Regioni, che hanno dato il loro assenso. Nei prossimi giorni chiederemo a tutti i gruppi consiliari del Partito democratico di chiedere conto nei rispettivi consigli regionali ai Presidenti che hanno votato a favore. Soprattutto le Regioni del sud, quelle con alta densità di aree interne e di montagna a guida centrodestra dovranno giustificare pubblicamente il loro voto favorevole su un provvedimento che farà danni evidenti sociali ed economici”. 

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato sul tema: Autunomia differenziata, Igazio Zullo (FdI): 'A volerla fu il centrosinistra'

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