Disability Pride Taranto I edizione in Puglia - L'intervista

il Disability Pride Taranto di domenica 25 giugno, nell'intervista a Marco D'Andria - Presidente di Dis-Education a cura di Lucia Pulpo.

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Il grado di civiltà raggiunto dalla Società si misura sui fatti concreti che produce. In questa prospettiva il Disability Pride Taranto di domenica 25 giugno, è una manifestazione di cui abbiamo bisogno. Affaritaliani ne parla con Marco D’Andria, presidente di Dis-Education, l’associazione organizzatrice.

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Il Disability Pride nasce negli USA, ma, come cantava Lucio Dalla: il pensiero è come il mare e non si può recintare… così la manifestazione arriva in Italia: Ragusa, Genova, Torino, Milano, Roma e ora Taranto. Quali sono le sue caratteristiche?

Le caratteristiche che accomunano tutti i Disability Pride del mondo nascono dall’esigenza di veder concretizzati i diritti delle persone disabili a una vita dignitosa. Abbiamo bisogno di più senso civico, vediamo l’emergenza sanitaria, l’emergenza educativa, vediamo molta indifferenza da parte di chi non ha problemi direttamente catalogabili come disabilità, lontananza delle amministrazioni. Vogliamo farci sentire, cercando con l’impegno in prima persona di risolvere o stimolare la risoluzione dei problemi che ci limitano ulteriormente.

In Italia, i Disability Pride sono coordinati dal Network omonimo, com’è nata la vostra intesa?

Le nostre strada si sono incrociate spesso anche prima del Pride, perché abbiamo molti interessi comuni e le battaglie che affrontiamo sono le stesse. Ci sosteniamo a vicenda e facciamo rete con Daniele, Andrey, Carmelo, Lauri, ci siamo incontrati in diverse manifestazioni c’è stato subito feeling, voglia e forza di lottare per i diritti di tutta la nostra comunità. Vogliamo essere di supporto a quelle persone che non hanno la nostra stessa forza o l'hanno in maniera differente; e ci mettiamo in campo il nostro tempo e la nostra forza, per la concretizzazione dei diritti sociali. Diritti che servono a tutti non esclusivamente ai disabili.

Infatti, in uno dei video promozionali ci sono personaggi di film famosi, che corrono verso il Dis. Pride… Chi è invitato a partecipare?

Alle persone con disabilità, la voce dell’evento è giunta, ma i diritti sono di tutta la comunità; invito tutti a raggiungerci con monopattini, biciclette, passeggini per bambini, anziani con ausili, oggi la tecnologia ci aiuta molto a non rimanere chiusi in casa ma bisogna sbattere le barriere per tutti, gli ostacoli ci bloccano, bisognerebbe rispettare di più le regole del vivere comune.

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Oltre al corteo e al concerto musicale, ci saranno stand e interventi di varie associazioni dal palco, ma quali saranno le tematiche guida?

Gli stand in piazza Garibaldi saranno 5 divise tematiche di sensibilizzazione: sport e disabilità, una parte dedicata alla tecnologia/ausili/vita indipendente, il senso civico legato alla disabilità, la sessualità e la disabilità e ci entusiasma particolarmente lo stand della cultura: perché ho notato che all’interno del mondo della disabilità, valorizziamo molto il tempo e la bellezza e ci sono molte persone disabili che riescono a esprimersi in forme artistiche, arrivando alla magnificenza. Questo è da valorizzare ed esaltare. Ecco, questi sono i temi che vorremmo approfondire.

Avete film, canzoni o libri che v’ispirano particolarmente?

Sì, ma ciò che ci ispira maggiormente è quello che vediamo ogni giorno, la Realtà che viviamo, sono i bisogni che ci danno la motivazione e la forza per andare avanti.

Se volessimo racchiudere il messaggio di questa manifestazione in uno slogan, quale sarebbe?

A me piace molto quello scelto dal Network: “I love difference”, perché siamo tutti diversi e non c’è da sorprendersi o denigrare niente e nessuno. Questo mi piace molto. Però vorremmo leggere e sentire altri slogan, infatti invitiamo tutti quelli che verranno a preparare loro slogan e cartelli da alzare luogo il corteo e in piazza col loro messaggio.

Qual’è l’obiettivo più importante da raggiungere il 25 giugno?

Vorrei che il messaggio arrivasse a più gente possibile, un corteo e una piazza partecipati da gente che è lì perché sente di voler esserci, per imparare a essere più inclusivi nella quotidianità. Questo è il nostro fine l’inclusione, ognuno dal giorno dopo deve portarsi dietro questa esperienza nella quotidianità. Non ci interessano proclami, promesse, noi vogliamo una quotidianità più vivibile, ora, subito.

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In dettaglio

II raduno è fissato alle porte dell'Arsenale militare Marittimo (ore 17.oo), il corteo che partirà (alle 17,30) sarà silenzioso nel rispetto delle particolarità sensoriali, ma coloratissimo e pieno di cartelli con slogan e bandiere, si snoderà lungo le vie centrali fino all’arrivo piazza Garibaldi, dove ad attenderlo ci saranno gli stand allestiti seguendo tematiche come: disabili e sport, sessualità e disabilità, la tecnologia al servizio dei più deboli, il senso civico e la sostenibilità anche per un’offerta turistica, la cultura e l’espressione artistica come riscatto dal disagio che spesso accompagna la disabilità.

Medical Project ortopedia center, uno degli sponsor ufficiali, premierà la squadra di basket in carrozzina “Boys Taranto” promossa quest’anno in serie A e sarà anche allestito un mini-campo da tennis dalla FITP delegazione nazionale italiana di tennis…

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Infine il concerto con artisti disabili e no, provenienti da tutta la Puglia come Vincenzo Stefanelli, Francesco Siffa, Marco Guerra, Fabio Mongelli, Leo Tenneriello, Leonardo LaGuardia in duo con Raffaele Convertino, Francesco Narducci, Elisa Dolcibi e Gabriella Antonazzo della scuola Eufonia (sono solo alcuni), musica e canzoni inframezzate da messaggi importanti di diverse associazioni che hanno aderito all’iniziativa, ci saranno anche testimonianze di vita diretta come quella dello scrittore Davide Simeone.

La chiusura sarà affidata alla voce e al cuore di Marco D’Andria, presidente dell’associazione organizzatrice e motore primo dell’evento.

Dis-Education, Associazione di Promozione Sociale e Sportiva Dilettantistica che crede nell’importanza dell’inclusione sociale in vista di una vita autonoma per i più fragili e migliore per tutti anche per chi sta loro vicino.

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