‘La Passionata’ di Troia premiata al Senato della Repubblica Italiana
A premiare Lucia Casoli e Nicola Mecca, artefici del prodotto, sono stati il Sen. Antonio de Poli e l’On. Lorenzo Cesa a Palazzo Madama - Roma.
Era dai tempi dei senatori Pasqualino Pasqualicchio (PCI) e Grazia Giuntoli (DC) - dopo il riecheggiare nell’aula di Montecitorio della celebre allocuzione di Antonio Salandra, provocata da Giustino Fortunato - che a Palazzo Madama non si sentiva parlare di Troia: Comune del Subappennino Dauno in provincia di Foggia.
L’ameno e storico centro della Capitanata è tornato ad assurgere ai fasti parlamentari in occasione dell’assegnazione del Riconoscimento “Eccellenza”, “Produzione Italiana” - Cultura e Spettacolo di Qualità per gli Stati Uniti: a cura di Produttori Stellati - Puglia Top Quality alla Pasticceria Casoli per la Passionata di Puglia.
A premiare Lucia Casoli e Nicola Mecca, artefici del prodotto che sta mietendo successi, apprezzamenti e attestazioni di gusto a largo raggio internazionale, sono stati il Sen. Antonio de Poli e l’On. Lorenzo Cesa. La cerimonia si è svolta nella Sala “Caduti di Nassirya” del Senato della Repubblica Italiana a Roma.
La “Passionata”, frutto dell'amore creativo di Lucia Casoli e Nicola Mecca, è la risposta dauna alla più famosa e conosciuta "Cassata siciliana". Un vero e proprio trionfo di identità pugliesi, testimoniate dai prodotti autoctoni più rappresentativi, per narrare col sapore un territorio affascinante e per molti aspetti ancora poco conosciuto.
Leggera, delicata, elegante e raffinata, è un prodotto di alta pasticceria derivato dall'amalgama di tre tipi di ricotta, pecora, bufala e mucca, su un sottile biscuit mediterraneo, con ricopertura di marzapane di mandorle di Toritto, aromatizzato nelle diverse declinazioni di proposta (Mandorlo in fiore, Agrumi del Gargano, Nero di Troia, Pistacchio di Bronte, Strega di Benevento, Melagrana, Sambuco, Nocciola campana, Moscato di Trani, Olio Extravergine d’Oliva...).
Un condensato di tipicità rurali esaltato dall'impalpabile leggerezza delle sue ricotte. Uno scrigno senza tempo, per racchiudere tutto il patrimonio immateriale delle antiche contaminazioni da "transumanza", che se un tempo si irradiavano lungo il dedalo di tratturi reali e la rete meridiana delle strade del latte, oggi si diramano attraverso i sensori gustativi di appassionati, estimatori e degustatori ai ritmi moderni della fibra ottica.
Un prodotto dei nostri giorni, la cui tipicità è nelle tradizioni più autoctone in esso racchiuse. Una piacevole tentazione per palati fini, capace di sollevare lo spirito e di appagare le aspettative esigenti, suscitate dai primi approcci visivi e dall'arcobaleno di versioni presentate in vetrina. Declinate anche nei nomi che accompagnano i diversi gusti, tutti legati alla storia di Troia - in senso lato - e al Rosone della cittadina dauna che si lascia scoprire mentre la si degusta nell’endecasillabo sensoriale dei profumi: da Enea ad Elena, da Eraclio a Ecania o Evippe, da Ettore ad Erminia, fino a Eva, Ester ed E’-vita.
Una testimonianza della pluralità congenita e trasversale delle peculiarità territoriali che rappresenta, che affiorano al palato sin dal primo assaggio: dai profumi d'Abruzzo e Molise agli aromi classici della Campania, attraverso gli umori dolci e asprigni di una Puglia selvaggia e accattivante in tutte le sue sfaccettature: dal Gargano al Tavoliere, scendendo verso la Murgia ed arrivando fino alla penisola salentina.
L'ambizione di questo odierno "Dolce degli Dei" è quella di cantare la Puglia ai palati più attenti del mondo intero. La rotta per il Nuovo Mondo è tracciata: perché “Il futuro è nelle radici!”.
(gelormini@gmail.com)