Agenzia Entrate: la tregua non è scaduta, raffiche di pignoramenti inutili

Il prossimo 30 aprile scade la “rottamazione delle cartelle” decine di contribuenti raggiunti da notifiche esecutive che verranno annullate. Chi ci guadagna?

Roma

Stranezze della burocrazia: scade il prossimo 30 aprile la “definizione agevolata” ma l'Agenzia delle Entrate fa scattare comunque i pignoramenti sulle cartelle esattoriali ormai scadute.

Succede a Roma, dove molti contribuenti in attesa della scadenza fissata dalle legge di Bilancio del dicembre scorso, la cosiddetta “tregua fiscale” stanno ricevendo gli avvisi di pignoramento. E questo nonostante il processo esecutivo possa poi essere interrotto attraverso la rottamazione. Una serie di casi, raccolti davanti agli uffici dell'agenzia delle entrate di via della Bufalotta dove in molti si sono recati per chiedere informazioni.

Premi di produzione in base a valore e numero dei pignoramenti

Follie della burocrazia? Forse, perché come testimoniano alcuni funzionari dell'Agenzia, parte della retribuzione dei team operativi della stessa Agenzia è legata la numero e all'importo dei pignoramenti come premio di produttività . E allora via libera alle esecuzioni, anche se il prossimo mese verranno interrotte dalle richieste della tregua fiscale.

Il costo delle esecuzioni inutili

Un paradosso che dovrebbe attirare l'attenzione della Corte di Conti, visto che i decreti di pignoramenti, accompagnati dalle notifiche e dalle esecuzioni verso terzi o stipendi ha un costo per l'agenzia che non si traduce in un introito derivante dal recupero dei crediti. Se fosse confermato sarebbe un comportamento ai limiti della legge, un atteggiamento predatorio.

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