Buccia delle arance non edibile: il supermarket avverte clienti scienziati
Altro che insetti: singolare cartello accompagna arance in offerta con la “chiara dicitura”: “Buccia non edibile”. E' latino e significa “non commestibile”
L'ultima trovata per vendere prodotti che non sono parzialmente commestibili l'hanno trovata i supermercati: l'etichetta delle arance parla chiaro: “buccia non edibile”. Tradotto dal latino, significa che potete prendere in mano l'arancia, tagliarla in due e spremerla ma guai se un pezzettino della buccia viene deglutito: è come mangiare la plastica.
Dunque, il un negozio dove si vendono prodotti per l'alimentazione umana fa in bella mostra un cestone di arance che non possono o debbono essere destinate all'alimentazione umana, se non parzialmente. E fare la spesa diventa un discrimine sociale. Per salvarsi occorre essere periti agrari o avere una laurea ad hoc in Scienze dell'Alimentazione o in Medicina, oppure ancora essere fini latinisti. In alternativa si può portare nel carrello della spesa, il dizionario Treccani, o le pale dell'Accademia della Crusca, oppure ancora, prodotto per prodotto, consultare il motore di ricerca e verificare che il bugiardello ben esposto evidenzi se ciò che comperiamo per alimentarci si possa o meno mangiare. In un Paese appassionato al dibattito sulle farine di insetti, il tradimento che non t'aspetti arriva dalle arance.
Ecco una guida ragionata per scoprire e memorizzare l'avvertenza ben esposta sui banchi dei supermercati.
Edibile secondo la Treccani
dìbile agg. [dal lat. tardo edibĭlis, der. di edĕre «mangiare»]. – Che si può mangiare, che si presta a essere mangiato. È termine del linguaggio scient., soprattutto medico o chimico, distinto da commestibile e meno generico di questo: la parte e. della mela, dell’arancia (la polpa, esclusi quindi i semi e le bucce). Cfr. anche edule.
Edibile secondo la Crusca
In quasi tutti i vocabolari c'è l'aggettivo edùle, che equivale a commestibile, ma è d'uso più tecnico, mentre commestibile è di largo uso commerciale (si dice generi commestibili col generico significato di 'generi alimentari', ma si dice funghi edùli col preciso significato di 'funghi che si possono mangiare senza pericolo'). Edùle è un latinismo, cioè l'aggettivo edùlis dal verbo èdere 'mangiare', adottato dall'italiano come parola tecnica. Allo stesso modo è stato adottato un altro aggettivo latino derivante dallo stesso verbo èdere, edibilis 'mangiabile', ma dandogli un significato ancora più specifico di edùle: edibile è infatti parola di uso medico e chimico e indica la parte di un prodotto commestibile che può essere mangiata a scopo di nutrimento (per es. "la parte edibile dell'arancia è la polpa"). Edibile è registrato e spiegato nel Vocabolario della lingua italiana dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma, 1987. Come si vede da questi esempi, il latino, lingua madre dell'italiano, continua ad alimentare la lingua figlia, fornendole parole utili al progresso delle conoscenze moderne”.
Edibile secondo Google
Definizioni da Oxford Languages
edibile
/e·dì·bi·le/
non com.
aggettivoCommestibile (spec. nel linguaggio scientifico).Dal lat. tardo edibilis, der. di edĕre ‘mangiare’ •sec. XX.