Esodati del Superbonus dal ministro Giorgetti per sbloccare i fondi incagliati

Presidio delle Associazioni degli esodati del superbonus. Passarella: "Ecco le nostre proposte, sì una bomba sociale"

di Claudio Roma
Esodati Superbonus, presidio al Mise
Roma

Gli Esodati del superbonus da 10 giorni sono in presidio sotto al Mef e proprio in queste ore  sono in attesa di esser ricevuti dal Ministro Giorgetti.

I rappresentanti dell'Associazione degli Esodati del Superbonus sono pronti a sottoporre al ministro dell'economia dossier e possibili soluzioni per quella che definiscono come “una bomba sociale che sta creando un buco economico a valanga”.

Domenico Passarella, rappresentante dell'Associazione Esodati del Superbonus, cosa vi aspettate da questo incontro?

“Porteremo all'attenzione di Giorgetti le istanze dei tantissimi cittadini che ancora oggi si trovano ad affrontare drammatiche difficoltà a causa dell’impossibilità di cedere i crediti maturati e che di conseguenza non possono portare a termine i lavori nei cantieri che da troppi mesi sono fermi”.

Le vostre priorità?

“Sicuramente intervenire immediatamente a salvaguardia delle imprese e dei cittadini, per metterli al riparo da qualsiasi tipo di azione giudiziaria, nell’attesa dello sblocco dei crediti. Si sta inneascando una pericolosissima spirale socio-economica che di fatto rischia di paralizzare il mercato. Fornitori, professioni e cittadini stanno subendo un danno pauroso. Così non si può più andare avanti. Un'altra richiesta fondamentale è quella di ottenere dallo Stato regole stabili e la possibilità di sblocco delle operazioni di cessione del credito”.

C'è anche il problema sull'acquisto dei crediti?

“Assolutamente sì. Per questo è necessario fissare dei tassi di sconto verso chi vuole comprare i crediti. Al momento sono in ballo delle speculazioni con tassi da usura, che possiamo documentare, dove è stata prospettato il 56% del valore facciale dei crediti”.

Quanto impatta nel Lazio il fenomeno dei crediti “incagliati”?

“Secondo le nostre stime circa 4,5 miliardi di euro. Capisce bene che è un problema mostruoso”.

Dal Governo avete avuto rassicurazioni?

“Abbiamo consegnato alla Presidente Meloni, attraverso il capo di gabinetto, Gaetano Caputi, il nostro Position Paper, un documento redatto da giuristi, economisti e professionisti multidisciplinari che analizza e mette in evidenza le opportunità offerte dallo strumento del mercato dei crediti fiscali. Caputi ha ribadito che alcune banche stanno riaprendo e che il Governo sta sollecitando perché la piattaforma per lo scambio dei crediti, prevista dalla legge n. 38, sia pronta entro luglio. Ma vista la gravità della situazione e l’urgenza di una soluzione abbiamo chiesto la riapertura immediata delle partecipate per dare respiro a committenti, imprese e professionisti che potrebbero in questo modo smaltire i crediti fiscali giacenti sui cassetti fiscali”.

Qualcosa si muove quindi?

"Al momento abbiamo potuto constatare la sensibilità della Presidente Meloni riguardo questo argomento e ci auguriamo che questa strada venga portata avanti nell’interesse del paese, e dei cittadini che hanno creduto in una legge dello Stato e ai quali non si può imputare nessuna responsabilità”.

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