Europee 2024, fuga dalle urne. I romani vanno al mare: affluenza al 43,5%
Crollo dell'affluenza nel Lazio e in particolare a Roma dove alla chiusura delle urne ha votato solo il 45,75% degli aventi diritto
Bassissima l'affluenza alle urne Elezioni Europee nel Lazio, dove il dato finale dice che ha votato il 52,30% degli elettori. Un dato più basso di quello registrato a livello nazionale.
Crollo più accentuato del voto per le europee a Roma dove alle 23 ha votato il 43,5% degli aventi diritto.
Tutti al mare
Una vera e propria fuga dalle urne lontana anni luce dai dati di affluenza delle ultime poltiche. Insomma, una dissaffezione dei romani verso il voto. Meglio andare al mare, dove invece gli stabilimenti - nonostante un tempo non proprio bellissimo - hanno visto il sold out per tutta la giornata.
I dati
Più forte la partecipazione al voto per le elezioni comunali, con un'affluenza definitiva alle 23 pari al 69,34%. Per le comunali più di un Comune su tre è andato al voto, nessun capoluogo ma sette città maggiori. Sono 142 su 378 i Comuni chiamati a rinnovare il sindaco, pari al 37,6%. Oltre 478mila i cittadini convocati alle urne. Gli scontri da tenere più sott'occhio sono però quelli nei sette centri sopra i 15mila abitanti, e sono centri di grande rilevanza: quattro sono in provincia di Roma, e sono Civitavecchia, Monterotondo, Palestrina e Tivoli. Ci sono poi due città in provincia di Frosinone, cioè Cassino e Veroli; infine, in provincia di Viterbo, c'è Tarquinia. Tre sono stati amministrati dal centrodestra, tre dal centrosinistra, uno da un civico. Lo spoglio per le amministrative del Lazio inizierà domani mattina.
Disagi per le tessere elettorali
A complicare la situazione di un'affluenza bassissima ci ha pensato la disorganizzazione del Campidoglio per le tessere elettorali. In alcuni municipi e nell'ufficio centrale di via Petroselli file chilometriche per mancanza di personale. Una gestione pensantemente contestata dalla Lega in Comune. "Cercano di fare di tutto per non mandare i cittadini al voto - scrive su Facebook Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio - Una vergogna inaudita, una mortificazione inaccettabile per Roma di fronte a tutta l’Europa. Dipendenti comunali in file chilometriche per il ritiro delle nomine da presidenti di seggio in attesa per ore sotto al sole, uno spettacolo indecoroso che si sta verificando anche nei municipi per i cittadini per il ritiro delle tessere elettorali, boccate negli uffici postali e mai consegnate dal comune ai nuovi residenti e neanche ai nuovi 18enni votanti. Senza dimenticare la classica giostra degli scrutatori mancanti nei seggi. Un disastro totale nella gestione di queste elezioni europee. Eppure le elezioni hanno tempi certi e indicati da mesi non sono una sorpresa così come non è una sorpresa l’Incompetenza di questa amministrazione ormai arrivata alla frutta con un Sindaco che pensa sempre più a suonare la chitarra dimenticando i problemi di Roma".