Guasto Ferrovie, biglietti pazzi e hotel a caro prezzo. Speculatori scatenati
Italia divisa in due. Odissea da Trento a Roma: 12 ore di viaggio e una notte a Bologna. Qui gli hotel hanno fatto schizzare i prezzi
Si fermano i treni per un guasto e l'Italia degli speculatori parte all'attacco. Come da copione, anche lo scorso fine settimana i prezzi dei convogli sopravvissuti al blocco sono schizzati alle stelle, ma questa volta anche gli hotel in concomitanza con l'impossibilità di viaggiare hanno rialzato i listini per la notte tra sabato e domenica. É bastato guardare una delle piattaforme di prenotazione on line per vedere rincari oscillanti tra l'80 e il 100%.
Il salasso ferroviario resterà nella storia dei viaggi di Valentina R, romana, 45 anni, in viaggio per lavoro almeno una volta alla settimana con base Roma e destinazione diversa ogni volta. Lo scorso fine settimana doveva rientrare da Trento ma una volta in stazione il viaggio diretto Trento-Roma aveva un ritardo di 240 minuti. Così, forte del Consiglio di un addetto alla biglietteria è salita sul regionale Bolzano-Trento-Bologna nella speranza che, una volta a Bologna, le Ferrovie avrebbero assorbito gli effetti “a farfalla” del guasto.
Da Trento a Roma 12 ore e una notte obbligata a Bologna
Racconta la signor Valentina: “Arrivata a Bologna, la sorpresa. Tutti i convogli per Roma avevano un ritardo medio di oltre 3 ore ma i biglietti non si potevano acquistare perché bloccati tranne quello del mattino delle 6,15. Unica soluzione, dormire a Bologna”. E così è scattata la caccia all'hotel e la sorpresa: sulle piattaforme di prenotazione il prezzo degli hotel zona stazione era schizzato in poche ore verso l'alto: una notte in stanza singola con prima colazione era passata da 80 euro a 120 euro.
"Speculare su chi non può tornare a casa è una vergogna, altro che Paese della Venere di Botticelli"
“Capisco il business -dice – ma la speculazione sulla disperazione di chi rimane bloccato in una città è una vergogna senza precedenti. Questa non è accoglienza per viaggiatori e turisti, è un orrendo ricatto, una “rapina” legalizzata della quale si dovrebbero vergognare. Questa è l'Italia degli speculatori che non vendono un servizio ma cercando arricchirsi sulla pelle delle persone. Altro che imprenditori, questo è il Paese degli sciacalli e stiano attenti gli stranieri: altro che Venere di Botticelli, qui rischiano il salasso dei disonesti”.