Metro B, frequenze da incubo: 13 minuti di attesa. Acos: "Bugie sui display"
Attese infinite e caos: è la fotografia a giugno della Metro B, scattata dall'indagine dell'Agenzia capitolina per il controllo della qualità dei servizi
Frequenze fino a 13 minuti e una discrepanza tra il tempo stimato di attesa dichiarato sui display e quello effettivo: è la fotografia sull'andamento a giugno della Metro B di Roma, scattata dall'indagine dell'Agenzia capitolina per il controllo della qualità dei servizi (Acos) attraverso un monitoraggio nei giorni del 6 giugno alle ore 16:50, 12 giugno alle ore 16:40, 17 giugno alle ore 15:30 e 28 giugno alle ore 16:10.
Una situazione che se confermata sarebbe davvero grave e imbarazzante per l'Atac.
Le rilevazioni
Dalla rilevazione emerge che sulla tratta comune Laurentina-Bologna l'attesa media è di 5 minuti e 30 secondi, sulla diramazione Bologna-Rebibbia si sale a 9 minuti e sulla diramazione Bologna-Jonio a 13 minuti. Il fenomeno delle frequenze incostanti è amplificato sulle tratte diramate, con tempi di attesa che oscillano da 3-5 minuti a punte di 15-20 minuti. I treni in circolazione sono circa 15 (esattamente 15,25 in media) in numero inferiore, come noto, ai 18-20 convogli necessari e che arriveranno a partire da dicembre 2024."Il bilanciamento dei tempi di attesa tra i due rami risulta diversificato - spiegano da Acos - a causa del leggero potenziamento del servizio verso Rebibbia, che include la stazione Tiburtina, strategica per i trasporti capitolini, e che si ottiene occasionalmente mediante il passaggio di due treni consecutivi. I tempi di attesa rilevati sono piuttosto incostanti, a discapito della regolarità del servizio, con convogli che viaggiano generalmente ravvicinati a 2-3 minuti di attesa, lasciando poi vuoti di 7-9 minuti.
Linea sovraccarica
Questo fenomeno è diretta manifestazione del sovraccarico della linea, che dipende dal ridotto numero di convogli in servizio e quindi dalla insufficiente frequenza dei passaggi dei treni in stazione rispetto al carico di passeggeri nelle ore di punta".Per quanto riguarda la discrepanza tra il tempo dichiarato sui display e quello di attesa effettiva, con picchi fino a 5 minuti, "un altro elemento sintomatico del sovraccarico della linea è l’incoerenza tra i tempi di attesa effettivi e quelli dichiarati, con questi ultimi che generalmente sono molto sottostimati quando le attese effettive sono superiori ai 5 minuti - chiariscono da Acos -. Nella giornata del 17 giugno questo fenomeno non si è verificato, anche grazie al maggior numero di treni a disposizione (18, il 34 per cento in più rispetto alla settimana precedente), che ha stabilizzato il grado di affollamento alle banchine e ha permesso al modulo di previsione dei tempi di attesa di restituire previsioni coerenti con la realtà".