Ossessionati dai cinghiali, a Roma l'invasione diventa una mostra d'arte

L’artista pugliese Pasquale Gadaleta mette in mostra al Quadraro la sua “malattia” per i cinghiali. Ha iniziato a dipingerli nel 2018

Roma

Non solo prede di caccia o presenze ferine che invadono lo spazio cittadino, i cinghiali sono protagonisti di una mostra che ne umanizza la selvatichezza, invitando a scoprire il lato nascosto di ciò che superficialmente si considera una minaccia o un nemico.

L’artista pugliese Pasquale Gadaleta intitola Il sogno del cinghiale la sua prima personale romana, un progetto costruito su misura per le stanze di Casa Vuota, lo spazio espositivo di via Maia 12 al Quadraro.

Metti un cinghiale in camera da letto

Un cinghiale in una casa potrebbe sembrare una presenza incongrua e spiazzante e invece, nella fantasticheria di Pasquale Gadaleta, si trova perfettamente a suo agio. I dipinti e le sculture dell’artista si inseriscono nello spazio espositivo domestico componendo una grande installazione, che si impernia sulla ricostruzione di una camera da letto. “È uno spazio intimo – spiegano i curatori Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo – in cui si immagina possa abitare l’animale umanizzato. Le opere si allestiscono accanto a oggetti raccolti dall’artista nel corso di lunghe passeggiate sulle colline della Murgia, che si fanno leggere come ready-made rustici e fiabeschi: un letto, una seggiola, un mobilio sbilenco. Qua e là si incontrano piccole ceramiche che riproducono scene di gusto boccaccesco vissute dall’ungulato, una collezione di ricordi di intimità licenziose, gelosamente conservati nel rifugio più segreto, in cui nessuno accede senza invito. Nelle scene immaginate da Pasquale Gadaleta, scolpite o dipinte, i cinghiali dormono o scorrazzano nella luce crepuscolare oppure avanzano fieri, da soli e in gruppo in scenari di una natura ancestrale che evoca alla mente certe pitture di un mondo preromano. L’uso sia della terracotta che del colore che l’artista fa rimanda direttamente a un retaggio archeologico da lui intensamente amato e studiato, a testimonianza di un profondo e vitale legame con la sua terra natia, abitata nell’antichità da quei Peucezi che tantissime testimonianze della loro arte e della loro cultura hanno lasciato, come racconta la collezione del Museo Jatta di Ruvo di Puglia”.

L'ossessione artistica per i cinghiali inizia nel 2018

“Pasquale Gadaleta – proseguono i curatori – inizia a dipingere i cinghiali nel 2018, dopo averli incontrati e osservati sulla Murgia. Il primo motivo di attrazione per lui, da un punto di vista prettamente scultoreo, è la forma e il volume dell’anatomia dell’animale. Per Gadaleta, il cinghiale è visivamente perfetto e per questo si presta bene a essere raffigurato. Poi viene lo studio iconografico, la scoperta della sua presenza costante nell’arte attraverso i millenni e i secoli, a partire dalle scene di caccia dipinte nelle caverne 35mila anni fa. Così il cinghiale diventata un’ossessione per l’artista, fino a diventare un suo alter ego. In questo senso la mostra potrebbe essere letta come un grande autoritratto.

La mostra, curata da Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, si inaugura sabato 21 gennaio 2023 alle ore 18 e si può visitare fino al 5 marzo, su appuntamento, prenotando ai numeri 3928918793 o 3284615638 oppure all’email vuotacasa@gmail.com.

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