Rogo Malagrotta: il ras Palumbo ha una nomina del Tribunale per l'eternità

L'incendio della Vigilia di Natale e la serie di misteri nella gestione dei Tmb di Malagrotta. Chi è Luigi Palumbo, “amico” social del pm Alberto Galanti

Roma

Chi gestisce gli impianti di trattamento meccanico biologico di Malagrotta? Si chiama Luigi Palumbo, è un commercialista di Napoli, già indagato per il rogo devastante del giugno del 2022 e ora di nuovo nel mirino per l'ennesimo incendio della vigilia di Natale.

E' l'uomo che custodisce due segreti che tengono in scacco tutta Roma: in 20 anni negli impianti della E-Giovi Srl, riconducibile a Manlio Cerroni, mai un problema serio, poi l'arrivo di Palumbo e due roghi devastanti. Il secondo segreto è quello della serie di nomine che di fatto gli hanno permesso di sostituire Manlio Cerroni alla guida della “città dell'Ambiente” di Malagrotta. Nel 2017 il prefetto di Roma lo nomina commissario, decreto reiterato più volte, sino a quando il Gip del Tribunale di Roma, Costantino De Robbio, lo nomina amministratore giudiziario. La carica è singolare perché “a tempo indeterminato” nonostante la fine dei processi a carico di Manlio Cerroni e solo in virtù di un'interdittiva che somiglia molto alla nomina di Palumbo: per l'eternità.

Il curriculum di Luigi Palumbo


 

Ma chi è il nuovo Ras di Malagrotta? Il curriculum vitae lo vede laureato alla Federico II di Napoli in Economia e commercio, discutendo una tesi sul “calcolo delle probabilità” ma è l'avvio di una carriera di amministratore giudiziario di beni sequestrati e confiscati tra Napoli, Melfi, Avellino e Nola, nonché curatore fallimentare di esercizi commerciali nel settore alimentare e automobilistico. Dunque un esperto nel settore dei fallimenti e delle custodie ma ma un'esperienza come manager di impianti di rifiuti prima di assumere il controllo totale della E-Giovi.

Il terzo mistero di Malagrotta

Ora il terzo mistero, quello del rogo del giugno 2022, le cui indagini non sono state ancora chiuse. La lente della piemme Alessandra Fini avrebbe dovuto fare luce sulla riorganizzazione del personale che avrebbe portato ad un presunto “alleggerimento” delle specializzazioni e delle risorse professionali degli oltre 100 dipendenti che prima garantivano il corretto funzionamento degli impianti di trattamento meccanico biologico.

Le vasche stracolme

 

 

Infine, l'ultimo giallo mai approfondito: secondo i Vigili del Fuoco le “vasche” dove i rifiuti vengono sversati quotidianamente nel 2022 erano oltre modo piene e questo avrebbe potuto favorire l'accensione di roghi spontanei nella spazzatura accumulata. Vista l'emergenza di Natale 2023, l'ipotesi che si sia verificato uno stoccaggio anomalo potrebbe essere all'origine del nuovo rogo della vigilai di Natale. Ma è tutto da provare con indagini che sembrano avere la stessa durata dell'amministratore giudiziario: per l'eternità.

Affettuosità social col grande accusatore di Cerroni

Infine una curiosità “social”. Nel profilo Facebook di Palumbo compare tra gli “amici” anche Alberto Galanti, il piemme grande accusatore di Manlio Cerroni. Un'affettuosità social da non inserire nel curriculum vitae.

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